«Dottore, voglio un volto più femminile»

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
pranzo
00lunedì 12 giugno 2006 11:01
La richiesta di un ragazzo vicentino omosessuale al chirurgo plastico Pegoraro

di Franco Pepe «Dottore, voglio che il mio volto diventi più femminile». Marcello si sente attratto dai ragazzi, anche se non ha mai avuto rapporti con nessuno. È un ragazzo mite, intelligente, sensibile, che sta uscendo dal tunnel in cui lo ha rinchiuso un’angoscia irrisolta, grazie a genitori straordinari che stanno vivendo la sua diversità non come un perfido errore ma come una realtà da non negare, grazie a uno psicologo acuto e disponibile all’ascolto, e grazie a un medico che ha raccolto le sue difficoltà e le sue ansie e vuole assecondarne il desiderio. Il ragazzo si chiama Marcello, ha 19 anni, frequenta l’ultimo anno di liceo, abita in provincia, e mentre parla il papà lo guarda con tenerezza: «Vorrei che la storia di mio figlio facesse riflettere, servisse a qualcuno che è come lui e non ha il coraggio di uscire allo scoperto, e a coloro che preferiscono ipocritamente nascondere una situazione che esiste, che non si deve condannare ma va presa per mano. Lui non ha colpa, chi è come mio figlio non ha colpe, ci nascono così. Nel 2006 non si può far finta di niente, non si può abbassare la maschera. Bisogna aiutarli. Altrimenti si sentono soffocati, e si chiudono. Anche Vicenza può fare molto per questi ragazzi». Insomma, non siamo mai tanto diversi dagli altri quanto crediamo. E Marcello racconta: «Tutto è iniziato un anno e mezzo fa. Mi guardavo allo specchio e provavo un disagio enorme. Era come vedere di fronte a me un estraneo. Non mi riconoscevo in quel volto. Non mi sentivo rappresentato dal mio aspetto. No, cambiare sesso non mi interessa, io il mio corpo lo accetto, ma il volto no. Ci vivo male. Io sono omosessuale - confessa Marcello - e la mia faccia la vedo troppo mascolina. Non mi identifico con il mio viso. Per questo voglio che il dottore mi addolcisca i lineamenti. Voglio sembrare più femminile». Il medico è Maurizio Pegoraro, primario di chirurgia plastica del S. Bortolo: «Ho ascoltato il ragazzo. Marcello è un maschio che vuole un altro maschio, che vuole la diversità rispetto a un uomo che cerca una donna. Mi sono messo in contatto con il suo psicologo e ho studiato il caso per capire cosa vuole Marcello, se sono in grado di dargli ciò che vuole, e, soprattutto, una volta che avrò cambiato il suo viso, se fra qualche anno sarà contento e non si pentirà». Lo psicologo, un professionista molto preparato, lavora con Marcello da un pezzo. «In una coppia gay lui porta la parte femminile. È un bel ragazzo ma si vede il viso spigoloso, non in armonia con il suo animo, e vuole cambiarlo perché il suo aspetto esteriore possa esprimere meglio quello che sente dentro. Ho parlato con il dott. Pegoraro, l’ho pregato di fargli vedere al video come diventerà perché non ci sia un effetto rebound. Qui non c’è solo valenza estetica, l’intervento sanitario diventa una ricerca di benessere psicologico. Per Marcello, che si era infilato in una brutta depressione, è la fine di una vicenda dolorosa». Il dott. Pegoraro sa già ciò che farà: «Gli riempirò le guance, diminuirò le sporgenze degli zigomi, gli addolcirò il naso. Ma solo cambiamenti graduali». Il papà ripercorre giorni, settimane, mesi non semplici: «Ti trovi davanti a un muro e non sai dove sbattere la testa. Improvvisamente hai di fronte qualcosa che non conosci e nessuno ti sa dare un consiglio. Marcello era disperato. Continuava a piangere. Io nella vita ho risolto tanti problemi ma ho avuto paura di non farcela. All’inizio è stata una mazzata. Mi è caduto il mondo addosso. Un mondo sconosciuto. Non sapevo a chi rivolgermi per aiutarlo. Avvertivo la difficoltà di far capire il problema. Però non mi sono dato per vinto, e poi ho una moglie straordinaria, gli è stata sempre vicina. L’unico pensiero è stato sempre e solo quello di risolvere il suo problema a 360 gradi». «Apprezzo molto mio figlio - prosegue - perché ha avuto il coraggio a 16 anni di rivelare quello che è e che sente di essere. Io e la madre lo abbiamo sempre sostenuto. Abbiamo incontrato un bravo psicologo. Poi abbiamo cercato uno specialista nel nostro territorio e il dott. Pegoraro è stato eccezionale, ci ha aperto le porte». Ora è Marcello a guardare con affetto il padre. «Sento tanta gratitudine per i miei genitori. Mi sentivo in colpa. E loro sono stati i miei primi alleati. Agli amici più stretti ho confidato come sono. Alcuni mi hanno risposto: ti siamo amici come prima. Altri ci hanno pensato ma sono tornati: ti accettiamo come sei. Ora sono sereno, sono fiducioso». Il dramma sembra lontano. Marcello, che non usciva più per non farsi vedere perché si sentiva estraneo a se stesso, sorride. La differenza - dice Stendhal - può generare odio. Ma per lui ha fatto scattare una sfida d’amore.


E' giusto o sbagliato? Che ne pensate?

skorpione85
00lunedì 12 giugno 2006 11:39
In questa sezione non abbiamo scritto di episodi ben più gravi di attualità e ora dovrei commentare questa notizia? [SM=g27825]
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:59.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com