[Volley] Italia femminile: dopo Pechino, la World Cup dei record

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Usa ko, l'Italia vince la World Cup

L'Italia vince la World Cup femminile di pallavolo e chiude imbattuta il torneo iridato in Giappone. Nell'ultima giornata, le azzurre hanno sconfitto gli Stati Uniti 3-0 (25-20, 25-18, 27-25) ottenendo l'undicesima vittoria in altrettanti incontri disputati. Già giovedì, con il 3-0 rifilato a Cuba, il sestetto del ct Massimo Barbolini aveva conquistato la qualificazione alle prossime Olimpiadi di Pechino 2008.

Le ragazze di Barbolini si sono dimostrate ancora una volta imbattibili. Le paure della vigilia del massacrante torneo giapponese si sono frantumate di fronte alla determinazione e alla forza delle azzurre che a due mesi dall'Europeo si sono dimostrate ancora in perfetta forma. In 15 giorni di gare non hanno lasciato alle avversarie nemmeno un set: dieci 3-0 consecutivi sono un ruolino di marcia impressionante. Nessun calo di concentrazione contro le formazioni meno quotate, vedi Thailandia, Kenya e Repubblica Dominicana, e grande impegno contro le nazionali maggiori come Brasile, Cuba e Usa.

Proprio grazie alla vittoria sugli Stati Uniti le azzurre hanno conquistato la World Cup, trofeo che arriva per la prima volta in Italia in campo femminile, eguagliando il percorso netto che gli uomini avevano centrato nel 1995. E' arrivato un nuovo 3-0, figlio di due set iniziali discreti e di un terzo più sofferto, perché quando tutti gli obiettivi sono stati centrati è difficile rimanere concentrati. Ma questa nazionale è solo all'inizio del suo percorso, ancora molti allori sono a portata di mano di Barazza, Aguero, il "Fenomeno" del volley, cubana ma naturalizzata italiana per matrimonio, Del Core, Ferretti, Gioli, Piccinini, Cardullo, Guiggi, Secolo, Anzanello, Lo Bianco, Ortolani. A comiciare dalla Olimpiadi di Pechino, perché una squadra che riesce a centrare 21 successi consecutivi, migliorando l'exploit dell'Italia maschile di Julio Velasco, quella della 'generazione di fenomeni', che nel 1991 ottenne 20 vittorie di fila, non può che pensare in grande.

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