Capitolo sesto Gesù Cristo, Signore del tuo cuore

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MARIOCAPALBO
00martedì 7 febbraio 2012 12:18
capitolo 5

Capitolo sesto

 

 

Gesù Cristo, Signore del tuo cuore

 

 

 

Proclamare Gesù Signore del tuo cuore significa che Egli diventa Signore del tuo amore. Tutti sanno che il cuore è il simbolo dell'amore. Da sempre, tutti gli uomini d'ogni razza e cultura hanno riconosciuto e compreso l'amore per mezzo del cuore come suo simbolo. Anche il bambino lo sa: Papà, Mamma, vi amo con tutto il cuore.

  

Il cuore del Padre e il cuore di Gesù

 

E Dio Padre lo sa. Lo sapeva da tutta l'eternità, quando guardava al Cuore del Suo Unico Figlio, quel Cuore che sarebbe stato abbastanza grande da contenere il mondo intero: tutti gli uomini, donne e bambini, tutti i santi e i peccatori. Il Padre sapeva che l'amore di Gesù sarebbe stato l'espressione anche del Suo amore eterno di Padre. E anche Gesù lo sapeva, perché è venuto nel mondo a portarci l'amore del Padre affinché tutti potessero sapere che Dio è amore. È morto sulla croce per aver amato i suoi, ed averli amati sino alla fine

E lo Spirito Santo lo sa, perché la Sua grande opera avviene nella profondità del cuore umano, per fonderlo, trasformarlo e per riversare in esso l'amore di Gesù.

 

 

Gesù, Signore dell'amore

 

Ma c'è un altro aspetto di questa storia. Proprio nello stesso modo in cui il cuore può essere la sorgente dell'amore come Dio la intende, l'uomo può renderlo un pozzo d'oscurità per mezzo del piccolo seme della ribellione che è in lui e che cerca sempre di allontanare da noi l'amore di Dio. E quando l'amore se ne va, non siamo più nel Suo Regno. Il Suo Regno è amore. E Gesù è il Signore dell'amore.

Ricordi la volta in cui i Farisei e dottori della legge vennero a lamentarsi da Gesù perché i Suoi seguaci non si lavavano le mani nel modo giusto prima di cominciare a mangiare? Troverai questo episodio al Capitolo 15 del Vangelo di Matteo. Ad ogni modo, ecco Pietro e tutto il resto degli uomini che seguivano Gesù seduti a mangiare senza la minima considerazione della meticolosa regola di lavarsi le mani. E i Farisei e i dottori rimanevano invischiati nel loro modo di considerare la giustizia. Dopo tutto, adoravano il Dio della proprietà perfetta, e non potevano sopportare tutto ciò. Chiesero a Gesù: Perché i Tuoi discepoli disobbediscono all'insegnamento che ci è stato trasmesso dai nostri antenati?

E Gesù rispose alla loro domanda ponendogliene un'altra: E perché voi disobbedite al comando di Dio per seguire i vostri insegnamenti?

E poi gli disse il resto. Disse loro che erano assai lontani dal giusto per come, per esempio, distorcevano il comando di Dio di onorare il padre e la madre. Raggiravano il comando per adattarlo a se stessi. Poi arrivò la dolente nota:

Voi ipocriti! Come aveva ragione Isaia quando ha profetizzato su di voi!

Questa gente, dice Dio, mi onora con le parole, ma il loro cuore in realtà è assai lontano da Me! (Matteo 15,7-8).

 

Dov'era il loro cuore? Non certo col Dio dell'amore, col loro modo di pensare, di giudicare, di condannare. Si scagliarono contro i discepoli di Gesù perché non si erano lavati le mani prima di mangiare.

Ma Gesù disse alla folla: Sono tutti in errore. Insegnano comandamenti fatti da uomini come se fossero regole di Dio.

E chiamò la folla a Sé, e disse loro:

Ascoltate e cercate di capire! Non è ciò che entra nella bocca di una persona che la rende impura; è piuttosto quanto ne esce che la rende impura (Matteo 15,10-11).

Questo provocò una tempesta. I Farisei rimasero quanto mai offesi da ciò che Gesù aveva detto. I discepoli lo dissero a Gesù, e Lui non batté ciglio: Non vi preoccupate di loro: sono guide cieche. E sapete che succede quando i ciechi guidano i ciechi: tutti vanno a finire in un fosso.

 

Era il momento per Pietro di entrare in scena, ed eccolo. Voleva sapere cosa significasse tutto questo. Gesù parlò schiettamente sia a lui, sia alla folla: Non sei più intelligente degli altri. Non capisci?

Tutto ciò che entra nella bocca di una persona va nello stomaco e poi prosegue fino ad uscire dal corpo. Ma le cose che escono dalla bocca vengono dal cuore; sono quelle le cose che rendono impuro un uomo.

Perché è dal cuore che vengono le cattive idee che lo portano ad uccidere, a commettere adulterio e a fare altre cose immorali; a rubare, a mentire e a calunniare gli altri. Sono queste le cose che rendono impuro un uomo. Ma mangiare senza lavarsi le mani, come essi dicono dovreste fare, non rende impuro un uomo (Matteo 15,17-20).

Spero che ora abbiate afferrato il punto di prima. Cioè, che il cuore può essere una sorgente d'amore. Ma può anche diventare un letamaio di tutte le cose peggiori cui possiate pensare. E tutto risale al cuore. Perché tutte le cose peggiori che possiamo dire o pensare sono fallimenti d'amore. Fallimenti nell'amare Dio, fallimenti nell'amare la moglie o il marito, i bambini o i parenti, l'amico o il nemico.

 

 

Ripulire il cuore e far posto a tutti

 

È questo il motivo per cui, se vuoi fare Gesù Signore del tuo cuore, la prima cosa è ripulire il tuo cuore. Se così posso dire, puoi avere bisogno di un lavaggio a fondo che faccia fuoriuscire tutta l'amarezza, tutti i risentimenti, la tendenza a giudicare e a criticare, a calunniare e a condannare. Se c'è una minima parte di odio o di risentimento contro qualcuno, come puoi aspettarti di fare di Gesù il Signore del tuo cuore? Lui non regna sulla discordia, su uno spirito che non perdona, che ha idee di vendetta. Non può farlo: quello non è il Suo posto. Quello è il posto delle tenebre, e sai chi regna su di esso. Gesù non può essere il Signore del tuo cuore, se tu non ami qualcuno, anche una sola persona.

 

 

Ama col cuore di Gesù

 

Bene, hai afferrato il punto: ora sai che fare Gesù veramente Signore del tuo cuore è aprire il tuo cuore a tutti quelli a cui puoi pensare.

Come non c'è limite al Suo amore, non può esserci limite al tuo.

Ma tu chiedi: E come può accadere tutto questo?

Devi solo decidere che deve accadere. Lascialo accadere. Ma tu non puoi farlo: può farlo Lui per te, se Glielo permetti. Gesù non ci ha dato la legge dell'amore perché ci fosse impossibile amare in quel modo. Se non amiamo in quel modo, è perché non lo abbiamo mai veramente voluto, o non ci abbiamo mai provato, o magari semplicemente perché non abbiamo mai chiesto il battesimo dell'amore.

Un momento. Ma quante specie di battesimo ci sono allora? Conosco il battesimo con l'acqua e ora anche quello dello Spirito Santo. Poi hai parlato del battesimo di guarigione. E qui mi tiri fuori il battesimo dell'amore.

Non ti agitare, ora. È un modo di esprimere la bramosia del tuo cuore di amare nel modo in cui Gesù vuole che tu ami. È un voler essere immersi nell'amore. È sapere, in pratica, cosa intende Gesù quando dice: Da questo tutti sapranno che siete Miei discepoli, se vi amate gli uni gli altri.

 

 

Con l'amore riversato in noi: per mezzo dello Spirito

 

Significa che vivete con le parole di Gesù che vi risuonano nelle orecchie: Amatevi gli uni gli altri, proprio come Io amo voi.

È anche timore che tu possa lasciar qualcuno fuori dal tuo cuore, non importa chi.

È una cosa troppo grande, perché tu possa realizzarla da solo. Quel tipo d'amore deve essere riversato in te dallo Spirito Santo di Gesù. Il frutto dello Spirito è l'amore, e Paolo dice:

Dio ha riversato il Suo amore nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo, che è il dono di Dio per noi (Romani 5,5).

 

Vedi, c'è un'incredibile quantità d'amore in te che tu non hai mai riversato sugli altri. E quando non la riversiamo, Dio ci prosciuga dentro. San Giovanni ci dice che la vera prova che noi amiamo veramente Dio l'abbiamo nel nostro amore verso i fratelli e sorelle.

È lo Spirito Santo che può fondere il nostro cuore e purificarlo da ogni traccia residua di freddezza, di indifferenza, di risentimento, di durezza, di rancore, e di tutto il resto del fardello umano. Quando sei pronto proclamare Gesù Signore del tuo cuore, sta certo che Egli è sempre pronto a subentrare in te, a prendere il tuo posto. E subentra accendendo in te il fuoco del Suo stesso amore per mezzo del Suo Spirito Santo.

Molti intraprendono una vita cristiana più intensa per mezzo del battesimo nello Spirito Santo. Ma prima o poi fanno dietrofront. Il motivo è che non hanno mai fatto di Gesù il Signore dell'amore, il Signore del loro cuore. I nostri gruppi di preghiera spesso sono pieni di persone forti nella profezia, splendide nel lodare Dio in lingue, efficaci nel ministero di guarigione, e tuttavia limitate e deboli nell'amore.

 

Se vuoi che Gesù sia il Signore del tuo cuore, dai un'altra occhiata a uno dei più grandi insegnamenti sull'amore mai dati dall'uomo. Si tratta di un uomo che una volta odiava, perseguitava i cristiani. Era un uomo che poteva restare sconvolto perché la gente non si era lavata le mani prima di mangiare. Eppure, è proprio quello l'uomo che poi ha detto:

Prego perché possiate avere le vostre radici e fondamenta nell'amore, affinché, assieme a tutto il popolo di Dio, voi possiate avere il potere di capire quanto è largo, e lungo, e alto e profondo l'amore di Cristo; perché possiate arrivare a conoscere il Suo amore (sebbene non si possa mai arrivare a conoscerlo pienamente) ed essere così pienamente ripieni della perfetta pienezza di Dio.

L'uomo che ha scritto queste parole è Paolo, il grande amante di Gesù Cristo. Proprio perché amava Gesù Cristo, poteva amare gli Ebrei e i Pagani, i ricchi e i poveri, gli istruiti e gli ignoranti. È questo l'uomo che poteva dire:

Continuate ad amarvi gli uni gli altri come fratelli in Cristo. Ricordate di accogliere i forestieri in casa vostra. Ci sono alcuni che lo hanno fatto, ed hanno accolto degli angeli senza saperlo. Ricordate chi è in prigione, come se foste in prigione con loro. Ricordate chi sta soffrendo, come se soffriste come loro (Ebrei 13,1-3).

Per il fatto che viveva la Signoria di Gesù Cristo e conosceva il Suo amore, Paolo ha potuto scrivere il suo inno all'amore. Poteva esser stato ispirato solo dall'amore di Gesù, nel momento in cui lo Spirito Santo riversava quell'amore nel suo grande cuore.
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