Carlo Magno l’imperatore degli arrosti

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
sole281
00sabato 16 settembre 2006 15:22
Carlo Magno primo imperatore del Sacro Romano Impero ereditò a ventisei anni il regno dal padre e dal fratello. Gli storici del tempo lo descrivono come uomo imponente, alto un metro e novanta, con occhi grandi e vivaci, folta capigliatura bionda ed una voce possente. Aveva un animo dolce e sensibile e fu visto piangere varie volte per la morte di un figlio o del famoso Rolando. Non fu mai un dotto, parlava una specie di dialetto tedesco, ma imparò anche il latino, che sapeva leggere ma non scrivere. L’aver avuto cinque mogli e numerose concubine dimostra la sua buona predisposizione per i piaceri del sesso ed ebbe infatti una ventina di figli. La vera forza di Carlo erano i cavalieri franchi, che vivevano insieme a lui nel palazzo reale di Acquisgrana, una specie di accampamento. L’unico lusso della sua dimora erano le terme dove insieme agli amici, immerso nell’acqua, discuteva di politica e teologia.
Durante il regno di Carlo Magno si cominciarono a definire le prime regole dello stare a tavola: i convitati erano tenuti a curare la pulizia delle vesti e delle mani, per mangiare stavano seduti (abbandonando la posizione distesa), e divenne d’uso la tovaglia. Ai banchetti venivano ammesse le dame, e questa rappresentava una novità carica di significati, perché presso Greci e Romani (ad eccezione degli Etruschi) le donne, almeno quelle oneste non partecipavano ai conviti, sempre licenziosi. Nell'occasione dei banchetti ufficiali il siniscalco Audulfo arrivava circondato da cuochi, fornai e camerieri, che presentavano i vassoi prima all'imperatore e poi distribuivano le vivande. Dietro il siniscalco veniva il coppiere Eborando con il suo carico di vasi preziosi, quindi gli altri dignitari che avevano il compito di rendere scorrevole il servizio. Le cucine erano in funzione dalle prime luci dell'alba fino a notte alta, perchè a tavola si avvicendavano secondo un rigido protocollo: principi, nobili (marchesi e duchi) e giù giù fino ai semplici paladini.
Sensibile al benessere alimentare della sua comunità, l’Imperatore che faceva allestire una tavola per i poveri accanto alla sua, dettò il Capitulare de villis, il più famoso dei capitolari carolingi, contenente un nutrito elenco di piante che si potevano e si dovevano coltivare nell’orto.
Sappiamo che quando al palazzo reale si teneva una festa si offrivano enormi piatti di pesce pescati nei vivai di corte, e che l’imperatore prediligeva le anguille affogate nel corposo rosso di Borgogna.
Ma è il biografo di Carlo Magno, Eginardo, a raccontarci che il sovrano odiava i cibi lessi, e “più volentieri di ogni altra cosa” mangiava gli arrosti. Amava così tanto questo genere d’alimenti, che neppure negli ultimi anni di vita, pur ammalato di gotta, ascoltò i consigli dei suoi medici che lo esortavano d’alleggerire la dieta. Ancora oggi nei menù di molti ristoranti europei non manca il “filetto alla Carlo Magno”.
sole281
00sabato 16 settembre 2006 15:23
Filetto de Carlo Magno
Ingredienti:Filetto di bue intero, salsa all’agro, lardo a fettine, sale e pepe.
Preparazione
Prendere il pezzo di filetto, lardellarlo e cuocerlo in una casseruola per quasi venti minuti.
Ritirarlo dal fuoco, trinciarlo a fette alte un dito, e cospargere ciascuna con una salsa all’agro (cotta a bagnomaria, composta da aceto, cipolla tritata, tuorli d’uovo, strutto e prezzemolo). Ricomporre il pezzo di filetto in una teglia, aggiustarlo di sale e pepe, e passarlo in forno caldo per qualche minuto prima di servire.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 15:06.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com