Damon variegatus

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fanatlo
00venerdì 30 marzo 2007 18:46
tradotto dalla seguente scheda:
www.petbugs.com/caresheets/D-variegatus.html

Il Damon Variegatus è una specie di aracnide veramente unica!Sono animali molto belli,ma sfortunatamente non sono molto comuni in mercato.potranno essere tenuti in cattività.
La femmina tiene le uova sotto il suo addome come fa il Giant Vinegaroon (Mastigoproctus giganteus)Diversamente dal Giant Vinegaroon il damon variegatus è senza coda e gli adulti di questa specie sono più grandi di legspan dei Giant Vinegaroon.
I Damon sono consigliabili anche a neofiti in quanto di indole docile,ma anche accattivante per gli appassionati per la loro piccola taglia e la loro rarità.
Questi artropodi non sono velenosi ma possono pizzicare per difesa,anche se l’amblipigio usa raramente le sue tenaglie.
Non è raccomandabile maneggiarli in quanto sono fragili e molto veloci.
Necessitano di una ampia superficie verticale nel loro terrario essendo arboricoli e camminano lateralmente come i granchi(…)

Diffuso in Tanzania e Kenia
Tipo:arboricolo
Dieta baby: piccoli grilli
Dieta adulti: mangiano grilli e altri grandi insetti
Grandezza:taglia adulta 8,5 pollici(21,5 cm)compresa estensione di zampe
Media velocità di crescita
Temperatura 80°F(27° C)
Umidità 75% - 80%
Temperamento:docile & nervoso
Da piccoli possono vivere in contenitore in plastica trasparente con buchi per il ricambio d’aria,mentre da adulti possono essere tenuti in un terrario da 10/15 galloni(37 litri/56 litri)possibilmente sviluppato in altezza

Substrato:1-2 pollici di peat moss, or potting soil (frase dubbia,torba acida di sfagno o sfagno vivo o sfagno secco reidratabile)
Decorazioni/Accessori: ceppi tagliati,detriti,pezzi di sughero,nascondigli e legni o accessori vari per permettergli di arrampicarsi

questa scheda è incompleta,se qualcuno con più esperienza (o con diverse fonti informative)volesse aggiungere qualcosa sarebbe molto gentile
Note mancanti:longevità,rapporto con altri esemplari

[IMG]http://i20.tinypic.com/14sgm8o.jpg[/IMG]
FabioDV
00sabato 31 marzo 2007 10:05
Facciamo una via di mezzo... faccio un collage dei miei interventi in giro sui vari forums sull'argomento... [SM=g27985]

Di norma sono tolleranti ma se uno dei due va in muta non è detto che l'altro lo utilizzi come pasto anche se ben nutriti.

I Damon variegatus maturano al 30% della loro taglia massima. I miei "giovani adulti" li tengo in cubi da 20cm per lato ma i più grossi andrebbero in teche da 30cm. Dovrebbero stare in teche con lato della lunghezza delle zampe modificate.

Temperatura 28° C di giorno 23/24 di notte, 70% circa umidità.

Una corteccia molto alta leggermente inclinata su un angolo è indispensabile perchè mutano a testa in giù e hanno bisogno di oltre il doppio della lunghezza delle "zampe normali" per mutare senza problemi. Sassi e cocci di terracotta sono assolutamente da evitare in quanto a lungo andare posso smangiare i tarsi e crere problemi di "presa" durante la muta.

Come alimentazione sono piuttosto rognosi... nel senso che mangiano senza problemi ma solo prede "rumorose", quindi grilli, ma funzionano straordinariamente le Galleria mellonella adulte (farfalle).
I piccoli vanno nutriti con microgrilli o Drosophila hidei.

Consiglio la lettura di:

Whip Spiders (Chelicerata: Amblypygi)
Their Biology, Morphology and Systematics

Peter Weygoldt
163 pages, b/w photos, plates, illus, figs, tabs.
Apollo Books

Che al di la del soggetto estremamente specifico considero il miglior libro esistente riguardante gli aracnidi.

Poi per i più scortecciati nerds (come me) consiglio anche:

Weygoldt, Peter:
Revision of the Species of Phrynichus Karsch, 1879 and Euphyrynichus Weygoldt, 1995
(Chelicerata, Amblypygi)
1998. 65 pages, 123 figures, 1 table, 30x23cm
(Zoologica, Heft 147)

e

Weygoldt, Peter:
Revision of the genus Damon C. L. Koch, 1850 (Chelicerata: Amblypygi: Phrynichidae). Sperm transfer, spermatophore morphology, and female genitalia of three species of whip spiders
Charinus seychellarum Kraepelin, 1898, Damon medius (Herbst, 1797), and Phrynichius scaber (Gervais, 1844). (Chelicerata, Amblypygi)
1999. 64 pages, 104 figures, 30x23cm
(Zoologica, Heft 150)
Una teca 30x30x30 va bene. Ma anche meno perchè adulti sono anche quelli di 2 cm di corpo In linea di massima quelli molto grossi sono vecchi quindi è meglio preferire esemplari "young-adult".

Riguardo l'accoppiamento...

In teoria li metti assieme a fanno tutto loro. In pratica se sono prossimi alla muta l'accoppiamento (nel caso ci sia) sarà inutile perchè lo sperma immagazzinato si perderà insieme alla vecchia esuvia. In linea di massima li metti insieme e vedi come si comportano. Controlla che abbiano entrambi i "flagelli" perchè sono uno strumento fondamentale durante il corteggiamento.
Sessaggio: la cosa più "evidente" è la lunghezza dei palpi. Per un sessaggio più preciso, spiegare a parole è difficile.

Gli esemplari freschi di muta, che vuol dire già "induriti" e nutriti almeno un paio di volte sono sicuramente più propensi ad accoppiarsi, inoltre le possibilità che producano le uova sono molto alte. Diciamo che l'accoppiamento andrebbe fatto dopo circa un mese dalla muta della femmina. Per il maschio ci sono meno problemi, l'unico problema è se entra in muta mentre è insieme alla femmina per problemi di cannibalismo, per questo motivo consiglio di tenere la coppia insieme per non più di tre giorni.

Il maschio pianta una spermatofora sul sughero/legno e "invita" la femmina a "raccoglierla" tramite complessi rituali di corteggiamento. Come fanno gli scorpioni.
La spermatofora la riconosci molto bene perchè sembra un "funghetto" bianco anche dopo che la femmina ha raccolto lo sperma.

Dopo l'accoppiamento nutri la femmina quanto può, fino a che non depone. A quel punto smetti di nutrirla fino alla schiusa o nel caso abbandoni le uova perchè non feconde.
Le uova le tiene attaccate alla parte ventrale dell'opistosoma. Appena deposte sono bianche come coperte da un liquido lattiginoso ma dopo poche ore a contatto con l'aria il liquido diventa una membrana sclerotizzata. In pratica vedi una specie di sacca nera con dei bozzetti sotto l'opistosoma.
Alla schiusa usciranno dalle uova le protoninfe (quelle che vedi nella foto che ho postato) che si aggrapperrano alla parte superiore dell'opistosoma della madre. Nel giro di 3 settimane (a seconda della temperatura più o meno) muteranno tutte nel giro di 24/48 ore e diventeranno copie in miniatura della madre pronte a disperdersi e a cacciare. A quel punto sarà il momento di divederle per evitare che comincino a cannibalizzarsi.
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