Facciamo una via di mezzo... faccio un collage dei miei interventi in giro sui vari forums sull'argomento...
Di norma sono tolleranti ma se uno dei due va in muta non è detto che l'altro lo utilizzi come pasto anche se ben nutriti.
I Damon variegatus maturano al 30% della loro taglia massima. I miei "giovani adulti" li tengo in cubi da 20cm per lato ma i più grossi andrebbero in teche da 30cm. Dovrebbero stare in teche con lato della lunghezza delle zampe modificate.
Temperatura 28° C di giorno 23/24 di notte, 70% circa umidità.
Una corteccia molto alta leggermente inclinata su un angolo è indispensabile perchè mutano a testa in giù e hanno bisogno di oltre il doppio della lunghezza delle "zampe normali" per mutare senza problemi. Sassi e cocci di terracotta sono assolutamente da evitare in quanto a lungo andare posso smangiare i tarsi e crere problemi di "presa" durante la muta.
Come alimentazione sono piuttosto rognosi... nel senso che mangiano senza problemi ma solo prede "rumorose", quindi grilli, ma funzionano straordinariamente le Galleria mellonella adulte (farfalle).
I piccoli vanno nutriti con microgrilli o Drosophila hidei.
Consiglio la lettura di:
Whip Spiders (Chelicerata: Amblypygi)
Their Biology, Morphology and Systematics
Peter Weygoldt
163 pages, b/w photos, plates, illus, figs, tabs.
Apollo Books
Che al di la del soggetto estremamente specifico considero il miglior libro esistente riguardante gli aracnidi.
Poi per i più scortecciati nerds (come me) consiglio anche:
Weygoldt, Peter:
Revision of the Species of Phrynichus Karsch, 1879 and Euphyrynichus Weygoldt, 1995
(Chelicerata, Amblypygi)
1998. 65 pages, 123 figures, 1 table, 30x23cm
(Zoologica, Heft 147)
e
Weygoldt, Peter:
Revision of the genus Damon C. L. Koch, 1850 (Chelicerata: Amblypygi: Phrynichidae). Sperm transfer, spermatophore morphology, and female genitalia of three species of whip spiders
Charinus seychellarum Kraepelin, 1898, Damon medius (Herbst, 1797), and Phrynichius scaber (Gervais, 1844). (Chelicerata, Amblypygi)
1999. 64 pages, 104 figures, 30x23cm
(Zoologica, Heft 150)
Una teca 30x30x30 va bene. Ma anche meno perchè adulti sono anche quelli di 2 cm di corpo In linea di massima quelli molto grossi sono vecchi quindi è meglio preferire esemplari "young-adult".
Riguardo l'accoppiamento...
In teoria li metti assieme a fanno tutto loro. In pratica se sono prossimi alla muta l'accoppiamento (nel caso ci sia) sarà inutile perchè lo sperma immagazzinato si perderà insieme alla vecchia esuvia. In linea di massima li metti insieme e vedi come si comportano. Controlla che abbiano entrambi i "flagelli" perchè sono uno strumento fondamentale durante il corteggiamento.
Sessaggio: la cosa più "evidente" è la lunghezza dei palpi. Per un sessaggio più preciso, spiegare a parole è difficile.
Gli esemplari freschi di muta, che vuol dire già "induriti" e nutriti almeno un paio di volte sono sicuramente più propensi ad accoppiarsi, inoltre le possibilità che producano le uova sono molto alte. Diciamo che l'accoppiamento andrebbe fatto dopo circa un mese dalla muta della femmina. Per il maschio ci sono meno problemi, l'unico problema è se entra in muta mentre è insieme alla femmina per problemi di cannibalismo, per questo motivo consiglio di tenere la coppia insieme per non più di tre giorni.
Il maschio pianta una spermatofora sul sughero/legno e "invita" la femmina a "raccoglierla" tramite complessi rituali di corteggiamento. Come fanno gli scorpioni.
La spermatofora la riconosci molto bene perchè sembra un "funghetto" bianco anche dopo che la femmina ha raccolto lo sperma.
Dopo l'accoppiamento nutri la femmina quanto può, fino a che non depone. A quel punto smetti di nutrirla fino alla schiusa o nel caso abbandoni le uova perchè non feconde.
Le uova le tiene attaccate alla parte ventrale dell'opistosoma. Appena deposte sono bianche come coperte da un liquido lattiginoso ma dopo poche ore a contatto con l'aria il liquido diventa una membrana sclerotizzata. In pratica vedi una specie di sacca nera con dei bozzetti sotto l'opistosoma.
Alla schiusa usciranno dalle uova le protoninfe (quelle che vedi nella foto che ho postato) che si aggrapperrano alla parte superiore dell'opistosoma della madre. Nel giro di 3 settimane (a seconda della temperatura più o meno) muteranno tutte nel giro di 24/48 ore e diventeranno copie in miniatura della madre pronte a disperdersi e a cacciare. A quel punto sarà il momento di divederle per evitare che comincino a cannibalizzarsi.