Gesuiti, eletto padre Adolfo Nicolas

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vanni-merlin
00domenica 20 gennaio 2008 00:00
La Congregazione ha scelto il teologo spagnolo per "doti di governo ed esperienza in Asia"
il religioso succede al missionario Peter Kolvenbach. Domenica la prima messa a Roma

Gesuiti, eletto padre Adolfo Nicolas

Il Papa nero venuto dal Giappone
Benedetto XVI ha invitato la Compagnia di Gesù
a "promuovere la vera e sana dottrina cattolica"



CITTA' DEL VATICANO - Il gesuita Adolfo Nicolas è il nuovo "Papa nero". Lo ha eletto al secondo scrutinio la Congregazione Generale riunita nella sede della Curia Generalizia in Borgo Santo Spirito, vicino San Pietro. La prima messa del religioso, che succede a padre Kolvenbach, è prevista per domani a Roma. Padre Nicolas, 72 anni il prossimo aprile, viene chiamato "Papa nero" per il colore della tonaca che indossa, perché è eletto a vita come il Pontefice ed è a capo, quale Superiore dei gesuiti, del più numeroso e potente ordine religioso del mondo. La lunga esperienza in Asia, terra in forte sviluppo di evangelizzazione, e le capacità "di governo" sono le doti sulle quali la Compagnia di Gesù ha puntato per l'elezione di Nicolas alla guida dei 19.200 gesuiti del mondo.

L'esperienza in Asia. Padre Nicolas ha un percorso formativo e pastorale tutto asiatico, svolto in particolare in Giappone. Tra i 29 successori dell'ordine fondato da Sant'Ignazio di Loyola nel 1540 il teologo spagnolo è il secondo ad arrivare dal Paese del Sol Levante, dopo il missionario Pedro Arrupe (uno dei testimoni della tragedia di Hiroshima). Nato nel 1936 a Palencia, in Spagna, si è laureato all'Università Gregoriana, nel 1971 ha conseguito un master in Teologia sacra ed è stato poi professore di Teologia Sistematica alla Sophia University di Tokyo.

Dal 1978 al 1984 ha diretto l'Istituto Pastorale di Manila, nelle Filippine. Dal 1991 al 1993 è stato rettore dello Scolasticato di Tokyo, poi fino al 1999 ha assunto il ruolo di provinciale della Provincia dei Gesuiti del Giappone. Il nuovo "Papa nero", dal 2004 al 2007, è stato moderatore della Conferenza Gesuita dell'Asia Orientale e Oceania. Gode di ampia stima nell'Ordine e in Vaticano anche per essere stato segretario dell'ultima Congregazione Generale, con la quale padre Kolvenbach ha riportato i gesuiti a posizioni più moderate.

Monito del Vaticano. Nei giorni scorsi Benedetto XVI ha chiesto ai gesuiti una maggiore fedeltà nel "promuovere la vera e sana dottrina cattolica", della quale "la Chiesa ha ancor più bisogno oggi, in un'epoca in cui si avverte l'urgenza di trasmettere ai contemporanei, distratti da voci discordanti, l'unico e immutato messaggio di salvezza che è il Vangelo". Ratzinger ha definito "quanto mai utile" una pubblica riaffermazione della "propria totale adesione alla dottrina cattolica" da parte della Compagnia di Gesù, "in particolare su punti nevralgici oggi fortemente attaccati dalla cultura secolare, come il rapporto fra Cristo e le religioni, taluni aspetti della teologia della liberazione e vari punti della morale sessuale, soprattutto per quel che riguarda l'indissolubilità del matrimonio e la pastorale delle persone omosessuali".

Il Pontefice ha poi riconosciuto "il valido contributo che la Compagnia offre all'azione della Chiesa in vari campi e in molti modi", ribadendo l'urgenza che "la vita dei membri della Compagnia di Gesù, come pure la loro ricerca dottrinale, siano sempre animate da un vero spirito di fede e di comunione in docile sintonia con le indicazioni del magistero".

(19 gennaio 2008)


da: www.repubblica.it/2008/01/sezioni/esteri/papa-gesuiti/gesuiti-papa-nero/gesuiti-papa-n...


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