Il coraggio di prendere il largo

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vanni-merlin
00sabato 8 novembre 2008 22:21
Il coraggio di prendere il largo

di Massimo Donaddio


Aprile, anno 2005. Appena morto, dopo una lunga infermità, Papa Giovanni Paolo II, i riflettori dei media e dell'opinione pubblica si spostano sui cardinali, convocati a Roma dai quattro angoli del pianeta per prendere parte al conclave che avrebbe in seguito eletto a pontefice il tedesco Joseph Ratzinger. Circolano, come sempre, i nomi dei papabili, e i fedeli di tutto il mondo cominciano a rendersi conto di quanto la scelta dei cardinali possa orientarsi, dopo il papa polacco, su un candidato anche poco noto o del tutto sconosciuto. I media si affannano a ricostruire biografie, a cercare aneddoti, a interpellare schede, appunti, tentando di essere più pronti possibile al momento dell'«Habemus Papam». Tra i nomi che circolano anche quelli di cardinali non europei, tra cui spiccano due o tre porporati sudamericani. Uno di questi è il cardinale honduregno Oscar Rodrìguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa nell'Honduras. In Italia e in Europa molti non lo hanno mai sentito nominare, ma in America Latina è una voce da tempo autorevole e molto ascoltata, nella Chiesa e nella società civile. La Libreria Editrice Vaticana ha deciso di rendere disponibili al pubblico di lingua italiana una raccolta dei principali discorsi tenuti dal cardinale honduregno in diverse occasioni, quasi tutti a sfondo sociale, dato l'impegno costante di Maradiaga anche come presidente di Caritas Internationalis e come instancabile "apostolo" della riduzione del debito estero dei Paesi del Terzo Mondo. I discorsi inseriti nel volume testimoniano l'impegno costante del cardinale nel sollecitare la formazione delle coscienze e nel dare vita a molteplici forme di "globalizzazione della solidarietà", di recupero e di valorizzazione della dignità umana, in particolare dei poveri e degli esclusi. Notevole la capacità di Maradiaga - frutto ovviamente anche di una grande esperienza "sul campo" - di cogliere le problematiche sociali, educative, politiche e pastorali di una massa di centinaia di milioni di persone, costrette dalla miseria ai margini della società.

Non tace, il cardinale honduregno, sugli effetti a volte perversi di un sistema economico-finanziario che non sempre riesce a portare inclusione, ma che, anzi, spesso condanna ampi strati popolari all'emarginazione e alla povertà senza ritorno. Da qui l'importanza, segnalata da Maradiaga, di una "buona" politica e di una classe dirigente che sia orientata verso il bene comune e non verso gli interessi dei pochi potenti di turno: una politica dall'alto livello etico, che senta come suo primo dovere quello del servizio migliore possibile al popolo e alle sue reali necessità.

Libertà, uguaglianza, fraternità: nelle parole del cardinale Maradiaga si sente spesso un'eco dei valori affermati durante la Rivoluzione francese, come qualcosa di non ancora compiuto per larghi strati dell'umanità contemporanea. Valori che, ricorda il porporato, affondano in realtà le loro radici proprio nell'esperienza cristiana (spesso offuscata e tradita nel corso della storia), che condusse la società, in particolare quella occidentale, ad una svolta in favore della persona umana e della sua diginità, come pure alla codificazione del diritto internazionale umanitario. Non sempre, però, l'ispirazione cristiana, ammette il cardinale, è stata una molla sufficiente per il soccorso senza compromessi ai poveri del mondo: «Il cristianesimo che si vive nella quotidianità è talvolta un "cristianesimo da guerra fredda", che ancora non ha ceduto il passo all'amore per il prossimo. In esso i "peccati di omissione" sono, spesso, molto più dolorosi di quelli d'azione». Per contro, Maradiaga ritrova nell'insegnamento dello scrittore non credente Albert Camus un stimolo etico fondamentale: «quello che non consente di vivere tranquilli finchè uno solo dei propri fratelli si trova in situazione di sofferenza». Da qui la battaglia per una globalizzazione della solidarietà, sulla scorta dell'insegnamento sociale di Papa Giovani Paolo II: perché, dice il cardinale di Tegucigalpa, «una globalizzazione senza valori è una globalizzazione priva di valore» e «ciò che è moralmente falso non può essere economicamente corretto».

Molti gli spunti dei discorsi del cardinale Maradiaga che definiremmo quasi utopistici, se le necessità di tanti uomini e donne del pianeta non fossero sotto gli occhi di tutti e se il sistema economico-finanziario globale non mostrasse, proprio in questi mesi, degli evidenti limiti.
Lucide anche le analisi sulle patologie del mondo ricco: l'egoismo del profitto a tutti i costi, la sempre maggiore concentrazione delle ricchezze nelle mani di pochi, la depressione che coinvolge strati sempre più vasti di persone, la disoccupazione crescente. Resta allora sempre valido, secondo il cardinale dell'Honduras, l'ammonimento di Giovanni Paolo II nell'enciclica Centesimus annus, laddove il pontefice chiedeva che l'economia di mercato fosse controllata dalla comunità, dal corpo sociale e finalizzata al suo bene comune. Né statalismo, né liberismo spinto: la Dottrina sociale della Chiesa, confermata autorevolmente dal card. Maradiaga e, prima ancora, da Papa Giovanni Paolo II, indica come buono un ordinamento giuridico-economico compatibile con i valori della dignità umana e con il principio di sussidiarietà.
Il "coraggio di prendere il largo", l'espressione che fa da titolo alla raccolta di discorsi, richiama le parole di Cristo al pescatore Simon Pietro in un momento di dubbio e di incertezza, ma fa eco anche alle parole di Papa Wojtyla nel documento che chiude il Giubileo del 2000: "Duc in altum". Prendere il largo di fronte alle sfide del terzo millennio, in primo luogo quella della povertà, dei diritti e della dignità della persona umana. Nelle parole del cardinale Maradiaga si rispecchia uno degli aneliti più forti di Giovanni Paolo II: lavorare per una "civiltà dell'Amore". Un anelito, malgrado gli sforzi di molti, purtroppo ancora molto lontano dall'essere realizzato.


Oscar Andrés Rodrìguez Maradiaga
Il coraggio di prendere il largo
Libreria Editrice Vaticana, 131 pagine, 14 euro


da www.ilsole24ore.com/

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