Krascinschi e l’enigma del calzino esausto

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tremis
00lunedì 24 maggio 2004 22:53
Era una di quelle mattine chiare, luminose, quasi estive, che abbiamo qui a Milano, allinizio di primavera, prima che inizi l’afa, l’afaromea. Il freddo è finito e i balconi sono verdi, non ancora costellati dal rosso geranioso e dal corso buonaires che taglia le alture dal Montestella al Resegone si vede la neve sul Monte Rosa. Le pelliccerie fanno pubblicità alle liquidazioni annuali. Le palestre offrono promozioni anticiccia precostume. I vialoni di grande traffico specializzati in vergini sedicenni fanno affari a rotta di collo. E al Parco Lambro i cespugli volgari di camaleonopis cominciano a fiorire.
Facevo la posta al moscone iridato da cinque minuti, aspettando che si posasse. Ma lui neanche per sogno continuava a rimbalzare e incutere ginocchiate e testate contro i vetri della finestra e della porta e faceva picchiate e cabrate e cantare come in quel ritornello “ma dove vai, ma dove vai, tanto oramai sei mia, faccio così, passo di lì, ti prendo e ti porto via”.
C’era una macchia di sole sullangolo della scrivania e presto o tardi ci sarebbe andato a finire in quel punto.
Il ronzio cessò e lui era là.
E proprio in quel momento suono il telefono.
-Un momento prego- dissi sottovoce e posai il ricevitore sulla cartella marrone.
Lui era ancora là, verde-bluastro, lucente e pieno di peccati. Feci un bel respiro e lasciai cadere la mano. Quel che rimase del moscone schizzò in mezzo alla stanza e cadde sul vecchio pavimento in graniglia dellufficio sottoscaloso del commissarrio Davide Krascinschi. Mi alzai e lo raccolsi per l’ala buona e lo feci accomodare nel portacenere zeppo di mozziconi di Laura, imparerà un giorno o laltro a fumare di meno.
-Grazie per aver aspettato- dissi nel telefono.
-Krasc...... - una pausa - me ne vado Krasc..... non ti sopporto più... imparerai mai a metterti apposto i calzini?.....
-un sospiro e una pausa -....... e anche i calzoni.......-
- Rosiiiii...... ma che hai che ti prende??....???”
ma allaltro capo del filo, sì era il telefono fisso non il cellulare,
ecco allaltro capo del filo il ricevitore era calato sul vecchio apparecchio SIP come una mannaia.
tremis
00martedì 25 maggio 2004 08:16
Krascinschi allibitosamente si mise a piangere.
Non era il giaccone color nero a marcare la sua diversità, come recitava una canzone anni '80, ma era la SIP, improvvisamente si rese conto delineluttabilità del passato, e del futuro, si lui era un uomo antico, uno della SIP, come prima di lui cerano stati quelli della STIPEL, come sua nonna insomma.
Krascinschi non si era ancora abituato alla Telecom, figuriamoci se poteva capire qualcosa di wind, omnitel, videofonini e calzini e zebre a pois, tutta roba insolita adatta solo a canzoni mielose di cantautori ermetici.
E si mise a piangere e così lacrimante e mogio lo trovò Laura entrando nellufficio, posò la borsa sulla scrivanià e notò il moscone nel posacenere, gli venne il dubbio che piangesse per il colpo infertole, al moscone o alla scrivania o a lei stessa che voleva infriggergli, ma poi capì insomma Laura sapeva tutto di lui e Rosi e dei loro veri problemi.
mica roba seria però solo piccole facezie logoranti.

[Modificato da tremis 25/05/2004 10.11]

LucaI
00martedì 25 maggio 2004 10:32
Siiiiiiii...un sequel !!!
Bravo bravissimo Trem. Ora vediamo se il sole ha riscaldato un po' anche la nostra, di vena romanziera! Che bello, si ricomincia [SM=g27758] [SM=g27758] [SM=g27758]
MorrisNoor
00martedì 25 maggio 2004 11:21
OH NO!!! [SM=g27765] [SM=g27765] [SM=g27765] adesso mi tocca finire di leggere la prima parte... mi ci vorranno delle settimane ! [SM=g27766]
tremis
00martedì 25 maggio 2004 23:32
non è mio l'incipit
no dai non è mio l'incipit, è copiato in alcuni punti paro paro in altri con delle modifiche. insomma è una specie di come si dice? ecco dai non mi vie la parola adesso....
insomma è l'incipit rimaneggiato de "La Sorellina" di Raymod Chandler, un classico della leteratura del genere giallo/hardboiled, scritto nel 1949, è uno dei romanzi in cui appare il personaggio dell'ivestigatore privato Philippe Marlowe. Interpretato in diversi film da humphrey Bogart e da Robert Mitchum. pensavo che qualcuno di voi lo avesse letto e mi cogliesse in castagnaccio o con la palla al balzo. comunque era una perifrasi possibile che anche il bukovski ha usato questo incipit del moscone e lo ha riadattato per l'inizio del suo Pulp.
Se vi viene la curiosità Chandler è pubblicato da Feltrinelli e io ve lo consiglio vivamente, anche come lettura estiva.

Insomma dai però non va avanti nessuno? sù sù

[Modificato da tremis 25/05/2004 23.34]

ciccioriccio
00giovedì 27 maggio 2004 12:26
divergenze d'opinione
Io non sono mica tanto contenta di "Kraschinski 2 la vendetta".
Perchè?
Perchè so già cosa farà : si destreggerà tra miriadi di donne autolesioniste
baderà narcisisticamente alle proprie menate esistenziali (che sapone userò, che cosa mi dà un filino noia ecc.)
passerà il tempo a rimediare ai disastri di una infanzia segnata dal morboso interessamento di figure parentali femminili (s'intuisce che è stata carente la figura paterna)
Insomma è uno di quegli uomini che mi sta cordialmente sulle p.
E poi dai insomma di fantasia ne hai a gogo, possibile che non si possa cambiare personaggio e situation????? Comunque se vuoi continua pure col Krach, che te lo smonto, eccome se te lo smonto.[SM=g27760] [SM=g27768] [SM=g27764]


tazzina76
00giovedì 27 maggio 2004 14:46
Sai cosa renderebbe mooolto pepato il racconto: che sbucasse fuori la sorella di Krascinschi a sconvolgergli la vita. Tipo quel film di verdone "io e mia sorella" ....
[SM=g27758] Io ce la vedo bene. Mentre Kracinschi e' li che non sa a quale donna concedersi e che si fa un sacco di problemi, lei c'ha la fila e' super impegnat, vegetariana ( non ucciderebbe nessun moscone!) va in Africa d'estate a costruire gli ospedali non mangia al Mac Donald e' solare e felice.
E intanto vive con la nonna ( quella famosa del finale) e se la spassano tutte e due.
Che ne dite?

tremis
00giovedì 27 maggio 2004 18:31
dai andate a vanti voi
insomma io ho scritto l'incipit adesso tocca a voi se volete dare unaltro carattere al personaggio o farne un uomo che ti sta meno sulle palle cara ciccio dai il tuo contributo.
potete metterci sorelle fargli rifare la pace con la rosi farlo innamorare della nonna o di un travestito il gioco è aperto.
e non è "Krasc 2 la vendetta" dai gli hai fatto tu la psicanalisi pensando di analizzare chissàchi. Insomma ma dai con un titolo così "l'enigma del calzino esausto" me la vieni a cosare con "l'infanzia segnata dal morboso attaccamento...."
allora il tema importante per me era un certo problema che io ho con i calzini, che insomma adesso mica posso svelare subito, ma cercherò di inserire al momento opportuno, dai vedete un po se vi viene di scrivere qualcosa.
elena se ti da fastidio il sapone che usa potremmo parlare dello sciampo e di sciampi potrei parlare per ore, poi anche di stiratura e di detersivi per bucato, poi ci ho anche il grande tema del calfort, della simmental, del kinder paradiso, del cesena in serie c, del costo delle gomme per auto, del perchè usare le scarpe con la suola di gomma in occasione di un incontro galante, del fatto che è meglio fare il gregario al giro che il saldatore in brianza, dell'inutilità della candeggina delicata, del perchè vanno condannati per conformismo quelli con le auto grigio metallizzato, o del perchè non bisogna portare una borsa di vuitton con i sandali, insomma tutte robe insolite
Elisa June
00giovedì 27 maggio 2004 18:35
Laura sapeva tutto..., ma era poi così vero? Oppure c'era qualcosa che Davide teneva rifugiato in un angolo oscuro della memoria e non voleva condividere con altri, che cercava di scacciare ad ogni sua primo affacciarsi? Ormai aveva imparato a riconoscerne i sintomi,e sapeva come affrontarlo, focalizzava la sua attenzione su qualunque cosa gli si parasse davanti (anche un moscone innocente) fino a distogliere il pensiero e non ricordarsene nemmeno più: la telefonata aveva interrotto l'operazione a metà, l'ingresso di Laura ne aveva impedito il completamento; si voltò e la guardò intensamente, uno sguardo cupo, profondo, inquietante, misteriosamente silenzioso, ora avrebbe dovuto affrontarlo quel pensiero, che, se non domato, non gli avrebbe dato tregua, occupando ogni suo attimo, ogni emozione, ogni gesto ... doveva, capite doveva proprio, trovare un'alternativa ....
Perché proprio ora? Accidenti Laura, fai qualcosa, distrailo, basta anche una sciocchezza .....
'I calzini, ma come te li sei messi, li hai guardati prima di indossarli?' Ecco, proprio una sciocchezza, complimenti .....Lo sguardo cambiò, gli occhi assunsero una forma rotonda, di sbigottimento: ancora questa storia dei calzini?? Che cosa gli passa per la testa oggi alle donne?
maria acquaria
00giovedì 27 maggio 2004 19:26
... Krash si guardò i piedi. Effettivamente, dai sandali fratini veryoldfashioned spuntavano le punte di due calze, una blu, l'altra ineluttabilmente verde. Se ne accorgeva solo ora che la luce del sole li rischiarava implacabile: quando si era vestito, quella mattina, gli occhi ancora impasticciati dalla pomata per l'allergia - era allergico praticamente a tutto - applicata la sera prima non gli avevano consentito di evitare quella trappola cromatica.
"Se non ci fossi io" ... commentò Laura "come faresti?".
"Dài, vai a cambiarti che stasera siamo tutti a cena da tua sorella, TI SEI DIMENTICATO? TI Dò UN PASSAGGIO, ho giù la macchina. HO SENTITO ROSI STAMATTINA, VIENE DIRETTAMENTE LI' CON GLI ALTRI, CI DOVREBBERO ESSERE ANCHE GEPPI E LA GIUSY. CERTO CHE E' STRANA, TUA SORELLA. HA LAVORATO CON NOI PER TANTO TEMPO, EPPURE SEMBRAVA CHE CI AVESSE COMPLETAMENTE DIMENTICATI"

LAURA FECE UNA PAUSA, GUARDANDO LA MOSCA TRAMORTITA NEL POSACENERE, QUASI COMMOSSA DAL TREMOLIO DI QUELLE ALUCCE TRASPARENTI. IMMAGINO' L'INSETTO TOSSIRE, SOFFOCATO DALLA PUZZA DI CENERE. "ECCO UN'ALTRA VITTIMA DEL FUMO PASSIVO", PENSO'.

"CHISSà COM'E' QUESTO NUOVO FIDANZATO....." Laura chiuse la frase con un tono evidentemente ironico.
"Mia sorella?.... Ah, certo, mia sorella!" Il pensiero di Adriana sembrò attraversare il cervello di Krash come un lampo attraversa il cielo di notte, preannunciando un temporale inatteso. Ma servì pure a riportarlo in attività, quel cervello, dopo il black out che aveva fatto seguito alla telefonata di Rosi. Lo fregavano sempre i black out, a Krash. Nei rapporti con il resto dei suoi simili, gli capitava spesso di non riuscire a reagire di fronte a certe situazioni perché all'imbarazzo, alla sorpresa lui reagiva da sempre così: col black out. La sua mente si spegneva come un televisore quando va via la corrente. Crrsshhhhhhh per un istante, una riga sul video nero, un puntolino luminoso fermo per un pò, poi niente, la pace.
"ALLORA MI VADO A CAMBIARE" gridò, e SI INFILO' DI CORSA NELLO STANZINO - GUARDAROBADISCORTA CHE QUELL'ANGELO DI ROSI GLI AVEVA ATTREZZATO IN UFFICIO, contento di avere un buon motivo per non pensare più alla telefonata, almeno per un pò. LA SCELTA DELLA GIACCA DA ABBINARE AI PANTALONI DI VELLUTO A COSTE E DI UN PAIO DI SCARPE PULITE (A COLLO ALTO, PER COPRIRE I CALZINI BICOLOR) AVEVA GIA' FAMELICAMENTE ASSORBITO OGNI BRICIOLO DELLA SUA ATTENZIONE.

[Modificato da maria acquaria 28/05/2004 18.25]

tremis
00giovedì 27 maggio 2004 19:44
grandiosissima mariaquaria basta darti il la che tu ci sei subito, grandiosamente e sferazzuosamentissimante brava, va be sempre con un po di incongruenze. ma va bene le fanno tutti i grandi a chandler persimpio le trame giallotiche gli funzionano poi mica quasi mai.
grandiosissima elisa poi però ce lo rimetti il lato oscuro ma cosè una roba da guerre stellaris era uuna citazione vero? boh non ho capito niente però
tazzina76
00venerdì 28 maggio 2004 09:50
BBBBBBBBBBBBBBBBello! Allora c'e' la sorella.. Son contenta. Pero' mi sembrava che Krasch stesse in ufficio.. come fa a andare in camera da letto? Oppure e' nello studio di Laura... cioe' in casa di lei...Ma non stava con la Rosi???
maria acquaria
00venerdì 28 maggio 2004 14:24
... okkei, dài, ma per seguire l'ispirazione uno scrive di getto e svivolicchia qua e là..... guardate un pò se ora va bene....
tazzina76
00venerdì 28 maggio 2004 14:34
Bravissima ora e' perfetto! Mi resta un dubbio piccinissimo.... com'e' che al pranzo di famiglia della sorella ci va con Laura????. E Rosi? Forse Laura era in classe con Adriana alle elementari??? Forse Rosi e Adriana si odiano??? Forse doveva venire anche Rosi e tutto l'ufficio ma poi alla fine chissa' chi ci va davvero a questa cena....
Comunque mi sembra un incipit degno dei migliori thriller.... E una giornata cosi' decisiva e' appena cominciata e gia' Krash ha dato il meglio di se': somatizza i suoi problemi interiori esteriorizzandoli in un disagio evidente: i calzini spaiati e i sandali fratino a una cena importante..... Il suo subconscio lavora...

[Modificato da tazzina76 28/05/2004 14.39]

maria acquaria
00venerdì 28 maggio 2004 18:27
...incontentabile ragazza.... ecco, ora dovrebbe andare....
tremis
00venerdì 28 maggio 2004 20:23
accidenti qua ci controllano, cavolo ci stanno attenti che non facciamo incongruenze insomma ci tocca fare tutte le trame giuste senza manco una sbaglietto di orario o situazioni non solo ci controllano anche il risvolto siologico e le somatizzazioni delle interiora e il subconscio substratoso.
ciccioriccio
00venerdì 28 maggio 2004 23:35
[SM=g27766] [SM=g27766] [SM=g27766]
ciccioriccio
00sabato 29 maggio 2004 15:09
krach e la psic
Accidenti la psic.
Perchè rimuoveva sempre dalla memoria quell'appuntamento che ineluttabilmente aveva al venerdì dalla 19.00 alle 19.45?
Era perchè lo rendeva sofferente e sperduto?
Da quando l'appuntato Ghisolfi (che aveva problemi di identità sessuale) gli aveva dato l'indirizzo della dottoressa Colombo Ortensia (NDR visto che qua non si parla di vegetali almeno coi nomi propri diamoci dentro), specializzata in analisi freudiana, lui si recava da un anno presso il suo studio all'insaputa di tutti.
Già arrivarci era un'impresa: dall'altra parte della città, in un palazzo d'epoca un po' cupo e al quarto piano senza ascensore.
" dlin-dlon" faceva il campanello dello studio, un suono antico, quindi si entrava in un bell'atrio con un gigantesco acquario dove fluttuavano piu' di trenta specie di pesci.
Silenziosissima sbucava l'Ortensia che era anche un bel pezzo di donna perbacco, sulla mezza età,e gli sibilava di entrare e di accomodarsi sul lettino.
Chiudeva la porta con una circospezione estrema come se si dovesse frantumare ogni volta il battente, quindi si sedeva alla scrivania alle sue spalle e gli chiedeva , per cominiciare, che sogni avesse fatto quella settimana.
Anche quel giorno il krach si precipitò su per quelle scale scure e, un occhio all'orologio, inizio' a raccontargli l'incubo che aveva avuto quella notte.
Si trovava vicino alle macchinette del caffè al piano terra del commissariato dove sorbiva la solita brodaglia "latte macchiato" e ad un certo si era guardato i piedi: non c'erano piu' i calzini!!! Angoscia e sgomento lo avevano colto nel sogno, si era messo a chiedere notizie a tutti quelli che entravano in commissariato e quelli ridevano, ridevano, ridevano....finchè era passato Ghisolfi sogghignante e lui lo aveva guardato con sospetto: cosa ci faceva in sottoveste rosa in ufficio? certi vezzi se li doveva tenere e gestire a casa sua, non sul posto di lavoro. Si era messo a inseguirlo correndo sempre piu' forte con Ghisolfi che arrancava sui tacchi fino a che aveva spalancato una porticina in fondo al corridoio del quarto piano dove si trovavano ammucchiati a decine e decine calzini di tutti i colori, le fogge, i materiali....

tremis
00domenica 30 maggio 2004 12:20
si però proprio per essere precisi
allora Krascinschi, si abbravia in Krasc non in Krach che sembra uno tutto rotto e stupefacente. poi Krascinschi si fa chiamare da tutti per cognome, nessuno lo chiamerebbe mai Davide, dai è come se a me mi chiamassero "eeeemiiiliiioooooooo" ecco visto non funziona.
e poi Krascinschi avrebbe preferito una psicanalista junghiana non ci sarebbe mica andato da un'analista freudiana. e poi in questo caso preciso della sianalisi avrebbe preferito un analista maschio, certo che però Ortesia è meglio di Ortensio.
ecco giusto per precisare poi appunto il personaggio lo fate voi come vi pare, o quasi.

[Modificato da tremis 30/05/2004 12.21]

ciccioriccio
00domenica 30 maggio 2004 13:03
Ma cosa è una roba autobiografica? E' da un po' che me lo chiedo.
Se non sai prendere le distanze da un certo personaggio e lasciare che gli altri ci facciano un po' quello che vogliono....
cioè l'Ortensio l'avresti preferito tu, ecco.[SM=g27760]
Comunque modifica pure se credi, non mi offendo mica.[SM=g27758]
tremis
00domenica 30 maggio 2004 13:45
a ma non mi offendo mica neanchio se mi mandi il Krascinschi dallOrtensia.
ma no che non è autobiografico no ma è evidente che se io parto con una roba con i calzini ci avrò pur in mente un certo gravissimo problema con protagonisti i calzini, e lo uso come diciamo spunto.
dai scusa hai ragioni allora la puntualizzazione era dobbligo per Krasc come diminutivo e per il fatto che non si fa chiamare per nome, che è stata la elisa a chiamarlo per nome vantando in questo modo una famigliarità che non ha con il presonaggio anzi ancorvieppiù denunciando una millantazione fingendo confidenza e invece non sapeva che Krascinschi non si fa chiamare per nome.
e poi si hai ragione io avrei preferito uno junghiano di nome Ortensio, però ecco giusto se te preferisci una freudiana di nome Ortensia va ovviusli bene così.
ma ci andava solo una volta alla settimana?
ciccioriccio
00domenica 30 maggio 2004 16:20
Eh eh uno così squinternato ci si aspetta che ci vada tutti i giorni, eh, ma l'analisi costa e i commissari non li pagano tanto con i tempi che corrono.
Dunque eravamo al sogno (ma voi non fate mai sogni complicatissimi, io pensavo di aver dato il là a una cosa su cui si sarebbero buttati tutti a pesce, non sarete come quelli che non ricordano un tubo e dicono : "io non sogno mai" come il Beppe, il mio lui, che poi dice frasi sconnesse e si agita nel sonno, da cui si capisce che sogna eccome).
Allora:
" la stanzetta era inspiegabilmente altissima, krash non si ricordava esistessero vani così alti nel palazzotto del commissariato ed era foderata di scaffalature piene zeppe di calzini ripiegati che incombevano come se fossero cadere da un momento all'altro. In effetti piu' si soffermava a osservare quei calzini piu' Krash aveva l'impressione che avanzassero verso di lui e che gli scaffali si staccassero dalla parete finchè un paio in lana cotta tirolese verde e rosso gli era caduto in faccia e subito ne era arrivano un altro paio con i pon-pon come quello delle guardie greche, quindi avevano inziato a sfilarsi e a crollare dagli scaffali uno alla volta e quindi quattro o cinque assieme e Krash pensava che adesso la Rosi l'avrebbe fatto secco se non rimetteva a posto e ne raccoglieva uno e lo riponeva, ma altri cadevano, cadevano e lui doveva continuamente chinarsi e raccogliere ma per uno che raccoglieva cento si staccavano e piombavano a terra, poi lo scaffale si era staccato del tutto e mentre cadeva sentiva il ghigno del Ghisolfi e....si era svegliato urlando "i calziniiiii".
Naturalmente si era ben guardato durante la mattina dal mettere a posto i suoi.


tremis
00domenica 30 maggio 2004 17:00
allora postillina: proprio siccome era un filino squinternato io gli avrei consigliato unanalisi junghiana che rispetto alla freudianesima è un po più lasca e chiede una minore frequenza di assedute.

allora continuaimo:

Quello di sognare stanze che lo travolgevano era sempre stato ricorrente per Krascinschi, da piccolo attorno ai quattro anni che lo mettevano a fare i riposini pomeridiani, lui affaceva un angosciante sogno: era sdraiato nel suo lettino e dallangolo della stanza in alto a sinistra cominciava a crescescere della polenta gialla e rugosa che piano piano invadeva la stanza fino a arrivare vicino a lui e a circondarlo; anziche salire dal basso come acqua che allaga la stanza la polenta scendeva dallalto e appena poco prima di soffocarlo tutto svaniva in un urlo.
da più grande poi era iniziata l'ossessione dei calzini, nell'adolescenza era stato costretto in calzini corti di filanca gialli, viola e verdi; poi con un grande gesto di emancipazione venne il momento di comprarseli da solo: li portava solo neri, blu scurissimo che non si riconoscevano quasi da quelli neri e grigio scuro. Ormai si era rinchiuso nella certezza del calzino scuro scurissimo ma a volte sfogava la sua passione comprando dei calzini a righe orrizzontali moltissimissimo colorate e ora aveva visto delle bellissime nuove calze a bolloni coloratissime e non aveva resistito.
Forse Rosi aveva scoperto la sua collezione di calzini che conservava anche nel sogno e da li quella telefona mattutina cosi perentoria, tutta colpa dei calzini allora? era stato scoperto nella più intima delle sue manie forse?
E poi quel sogno con tutte i calzini ordinati e ripiegati era stato veramente un incubo per lui.

[Modificato da tremis 30/05/2004 17.39]

maria acquaria
00domenica 30 maggio 2004 21:30
... si scosse solo per un attimo, grattandosi il naso.
Il rollìo monotono dell'automobile stava per farlo scivolare di nuovo nel sonno, proprio nel bel mezzo del suo incubo preferito, quando lo stridore disperato dei freni e la stretta improvvisa della cintura di sicurezza, che lo trattanne contro il sedile nonostante il suo corpo avesse manifestato seriamente l'intenzione di catapultarsi attraverso il finestrino, lo riportarono bruscamente alla realtà.
"Laura, ma possibile che guidi sempre a cc...." Non riuscì a finire la frase.
Laura era seduta accanto a lui, sul sedile di guida, con la testa riversa sul volante, immobile.
"Laura...."
Le scostò delicatamente i capelli dalla faccia.....
(che si fa, la facciamo morire o è solo svenuta, io la farei morire perché le hanno sparato, così si inizia la storia .... ma non vorrei imporre una decisione così "drastica", al prossimo l'ardua sentenza....)
ciccioriccio
00domenica 30 maggio 2004 22:18
(dalle 19.00 alle 19.45 era dall'analista: adesso è in macchina? ma dove è? che ore sono? come si è conclusa la seduta di psicanalisi?)
Facciamo così intitoliamo ogni puntatina : Milano, che so 4 febbraio, pomeriggio, sera altrimenti poi si deve mettere ordine tutto assieme alla fine e viene il mal di testa (altro che calzino esausto)
tremis
00domenica 30 maggio 2004 22:49
svenuta o morta??
si ci sono un po’ di incongruenzine che mariaaquaria arriva e scrive ma mica legge quello scritto prima e poi porca paletta ci addentriamo in una storia violenta qua che mica cera mai stai i morti nel Krascinschi. a me mi di spiace di farla morire la Laura.
si può fare che era tutto un flas bag con Krasc che era in auto con Laura e dormicchiava e gli ritornava in mente il sogno e la Colombo Ortensia però insomma io non me la sento di farla morire la Laura, certo sarebbe un bel colpo di scena però ci ho l’animo sensibile e non me la sento lo facci qualcunaltro dai.
ciccioriccio
00domenica 30 maggio 2004 23:03
Si ecco gnente sparcimenti di zangue, facciamo altri spargimenti ma niente sangue e budella però.
Allora siamo alla sera dell'8 maggio a Milano e, terminata la seduta di analisi, il krash si sta facendo accompagnare da Laura (che sa tutto di lui, l'Ortensia e il Ghisolfi) all'appuntamento serale (cioè alla cena) che è previsto per le 21.00.
In macchina con i semafori e gli ingorghi (a Milano cosa mooooooolto realistica )si abbiocca e sogna la sparatoria.
D'altro canto Krash si è accorto che tutte le volte che termina le sedute è mezzo intontito, come se avesse alzato un po' il gomito...... e comincia a non essere piu' tanto sicuro dell'affidabilità di questa psicanalista JUNGHIANA.
maria acquaria
00lunedì 31 maggio 2004 08:04
... ma sì che l'avevo letto, quello scritto prima! Il fatto del sogno m'è venuto in mente proprio per raccordare i vari fatti: all'inizio stava nel suo ufficio, da lì doveva andare da sua sorella a cena, accompagnato dalla Laura. Poi improvvisamente si ritrova dalla psicanalista e ci ha l'incibo? Sì, perché in realtà s'è addormentato e ha sognato. Oppure non lo vogliamo mandare da sua sorella, e si può fare che stesse andando dalla psicanalista e sognato il fatto di sua sorella, mosca compresa.
Ma meno male che la Ciccioriccio, sveglia com'è, ha intuito il tutto: allora il Krash è in macchina, stava nel suo ufficio, poi Laura gli ha dato un passaggio e lui s'è abbioccato e ha sognato.
Semplicissimo, no? [SM=g27760]
tazzina76
00lunedì 31 maggio 2004 09:14
AAAAAH! una si assenta due giorni e guarda qui dove siete arrivati! Bellissimi i sogni e l'idea dello psicanalista. Soprattutto il blob che cola dal soffitto...Comunque con la trama mi avete fatto venire il mal di testa [SM=g27758]... e come inizio di settimana gia' non c'e' male...
Allora a me piace anche l'idea che la sparatoria sia vera... cosi' c'e' un mistero in piu' da svelare: perche' si vuol impedire al Sig. Krasc ([SM=g27758]) di andare alla cena? Perche' proprio ora dopo tanto tempo Adriana Kraschinski si ricorda dei vecchi colleghi? Poi possiamo fare che Laura e' solo stordita ( colpo di frusta contro il sedile) e ferita di striscio a un braccio... il proiettile e' stato deviato da qualcosa... che ne so...Cosi' non muore e non ci giochiamo una figura importante. E poi almeno Krash la va a trovare in ospedale e' c'e' un'ambientazione in piu' con conseguenti spunti per sogni e psicosi...( l'odore di disinfettante.. i calzini bianchi dei dottori...le iniezioni....Spero proprio che ad un uomo pieno di fobie come lui *anche* le iniezioni e gli ospedali lo faciano sudare freddo...)
Comunque le mie sono solo idee scorrelate, poi fate voi...


ciccioriccio
00lunedì 31 maggio 2004 12:47
Ehhmmm veramente io ho inserito tra l'ufficio (che termina alle 18.30) e la cena (21.00) una seduta di analisi (19.00-19.45).
Ma è una seduta vera, non un sogno : cioè durante le sedute di analisi si raccontano i sogni per interpretarli e Krash riferisce quello che avuto il mattino stesso.
Successivamente alla seduta c'è l'episodio della macchina, quindi dalle 19.45 alle 20.45 che puo', a scelta , essere realistico oppure solo un'esperienza onirica, de gustibus.
Bene trem baciami i gomiti che ho rimesso a posto la trama perchè abbiamo rischiato che fosse da subito...una trama da incubo. Io ci tengo comunque a questa ambigua figura della psicanalista JUNGHIANA e del Ghisolfi (che di nome fa Giacinto) perchè..........sono due pedine di un losco gioco che anche voi potete utilizzare.
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