L'OFFENSIVA BRUSILOV, 1916

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giuliomagnoxxx
00domenica 27 agosto 2006 22:03
"La bruciante sconfitta delle forze tedesche ad opera dei Russi nell'offensiva Brusilov dimostrò come andasse combattuto un attacco rapido. Meticolasamente studiata e ben eseguita, l'avanzata russa sopraffece i Tedeschi, ma sfortunatamente un inizio tanto brillante non fu seguito da un epilogo altrettanto decisivo e quella vittoria non potè mutare l'esito della Guerra sul Fronte Orientale.
Dopo l'umiliante sconfitta contro i Giapponesi nel 1904-05, i Russi avevano subito i contraccolpi di una rivoluzione sfociata in un governo costituzionale, che lo zar dovette accettare. Segui una rapida industrializzazione del paese e il governo russo si affrettò a dotare il suo esercito di armamenti più avanzati. Nel 1907, la russia strinse un'alleanza con la Francia e la Gran Bretagna (la Triplice Intesa) e il suo potenziale stimato a 25 milioni di uomini, accanto alla vastità del territorio, preoccuparono sia la Germania che l'Impero Austroungarico, suoi principali rivali in Europa centrale. Le comunicazioni in Russia restavano però scarse e la germania credette che la mobilitazione sarebbe stata abbastanza lenta da permetterle di sconfiggere la Francia a Owest (tempo massimo stimato, 45 giorni) prima di doversi occupare della situazione ad Est.
Quando, nel 1914, la guerra esplose nell'Europa dell'Est, la Russia sorprese tutti mobilitandosi più rapidamente del previsto. L'armata russa invase la Prussia Orientale e la Galizia, gettando Moltke nel panico e costringendolo a spostare le sue truppe da Owest, col rischio di indebolire la pressione sul fronte occidentale. I Tedeschi riuscirono comunque a rispondere all'attacco russo, bloccandone l'offensiva presso la località di Tannemberg. Il comendo dell'offensiva tedesca sul fronte orientale era ora affidato a Hindemburg e a Ludendorf e i Russi subirono una serie di sconfitte in Polonia.
Contro gli Austroungarici, la Russia ebbe più fortuna, ma già nel 1915 entrambe le fazioni erano impantanate nella guerra di trincea, con più di un milione di perdite da parte russa. La Germania e l'impero austroungarico continuarono ad attaccare e, prima della fine dell'anno, i Russi si ritiravano già dalla Galizia e dalla Polonia. L'Armata russa era in crisi e lo zar intervenne per assumere il controllo militare. La produzione di munizioni fu accelerata e, all'inizio del 1916, l'esercito si era già ripreso. L'attacoo Tedesco a Verdun stava esercitando un'enorme pressione sui Francesi e la Russia decise di aiutare la sua alleata, lanciando un'offensiva a Nord del lago Naroch, nel Marzo 1916. L'attacco fallì, al prezzo di pesanti perdite, e gli occhi si rivolsero ad uno dei più esperti comandanti russi, il generale Alexei Brusilov.
giuliomagnoxxx
00lunedì 28 agosto 2006 00:00
UN PIANO METICOLOSO
Brusilov era un ufficiale di cavalleria di nobili origini messo a capo dell'Ottava Armata. La sua immaginazione, unita alla cura del dettaglio, fece del suo comando uno degli elementi di maggior successo delle forze russe nel 1915. Nel 1916, assunto il comando generale delle armate russe sulla frontiera sudoccidentale, Brusilov decise di abbandonare la tradizionale tattica di attrito, che consisteva nel soffocare il namico con l'attacco massiccio di uomini, e scelse invece di adottare l'effetto sorpresa e l'efficacia tattica. Rassicurò i suoi superiori suggerendo l'attacco con quattro armate al suo comando (la Settima, l'Ottava, la Nona e l'Undicesima).
Brusilov aveva rimarcato gli sviluppi sul fronte occidentale e usò gli aerei da ricognizione per raccogliere informazioni. Fece poi scavare delle trincee d'assalto contro le posizioni austroungariche. La sorpresa era essenziale e il suo piano fu accuratamente tenuto nascosto al nemico. Gli Austroungarici non tentarono di disturbare i suoi preparativi, convinti che le loro trincee fossero insuperabili. I 1700 cannoni e i 600000 uomini di Brusilov erano appena superiori alle 500000 unità del nemico, e questo fatto assicurò gli Austroungarici sul fatto che i russi non stessero predisponendo un attacco, perchè ogni volta che i Russi si muovevano, lo facevano sempre con moltissimi soldati.
Brusilov dette inizio all'offensiva il 4 giugno 1916 con bombardamenti sistematici, basandosisulle informazioni raccolte dall'aviazione. Seguì l'attacco delle sue quattro armate, che stesero le riserbe austroungariche. L'ottava armata di Brusilov compì un drammatico assalto a sud della palude di Pripet, a Lutsk (in pratica nel luogo più a nord del fronte dell'offensiva), distruggendo la quarta armata austroungarica e catturando la città in soli due giorni. Più a sud, l'undicesima armata soggiogò la prima e la seconda armate nemiche e ruppe il fronte austroungarico a Sopanov. Ancora più a sud la nona armata russa costrinse alla ritirata un'unità di soccorso austroungarica, la settima armata, che alla fine si spaccò a metà perchè il sistema di trasporto si disgregò, al prezzo di circa 100000 vittime. A metà giugno, le forze austroungariche in Galizia erano ormai praticamente crollate e l'alto comando russo rimase interdetto dal successo di Brusilov. In totale, i suoi uomini avevano fatto circa 200000 prigionieri e sottratto più di 700 cannoni. Erano avanzati per più di 80km ma, in mancanza di rinforzi, non poterono inseguire oltre il nemico e Brusilov fu costretto a bloccare l'offensiva. Le sue perdite ammontavano a 50000 uomini.
giuliomagnoxxx
00lunedì 28 agosto 2006 01:31
UNA SCONFITTA NELLA VITTORIA
Il panico attanagliava i comandi tedesco e austroungarico. La Germania non poteva contare su truppe supplementari, a causa della contemporanea offensiva sulla Somme, e gli Austroungarici erano impegnati in Italia.Fortunatamente per loro, l'eccitazione provocata dal successo di Brusilov, fece sì che l'alto comando russo cominciasse ad incalzare Brusilov quotidianamente, rendendogli la vita difficile e chiedendogli vittorie anche più schiaccianti. Il 20 giugno, un contrattacco austro-tedescoguidato da Marwitz non riuscì ad intaccare il fronte russo e così morirono sul campo altri 40000 uomini.
Alla fine Brusilov ottenne altre 12 divisioni, che impiegò per riprendere l'offensiva il 23 giugno. La nona e l'undicesima armata ricacciarono ancora oltre gli Austroungarici; anche i Tedeschi indietreggiarono, ma in buon ordine. Falkenhayn radunò i rinforzi tedeschi provenienti dal fronte occidentale e gli Austroungarici sospesero l'offensiva in Trentino. Grazie a migliori linee di comunicazione, specie ferroviarie, a metà Luglio i Tedeschi e gli Austroungarici avevano cominciato a cambiare l'equilibrio dei poteri. I Tedeschi si appigliarono al fianco settentrionale russo, il più debole, e respinsero il contrattacco. A Sud i Russi penetrarono fino ai Carpazi, ma furono traditi dall'insufficienza di approvigionamenti; a Nord, i Tedeschi riuscirono a fermare l'avanzata russa e, a Settembre, la vittoriosa offensiva di Brusilov era ormai incappata nello stallo.
Le ricadute della brillante azione di Brusilov furono molteplici:
aveva intaccato la capacità numerica dell'esercito tedesco sul fronte occidentale e costretto Falkenhayn a dimettersi dalla carica di comandante supremo. Per l'impero austroungarico le ripercussioni furono ancora oiù pesanti, perchè l'esercito, in quanto forza autonoma, era praticamente collassato e le sue truppe erano state inghiottite dalla macchina da guerra tedesca. L'impero non sarebbe sopravvissuto al processo di pace che seguì alla guerra. La Romania era stata spinta ad entrare in guerra al fianco degli alleati, ma la sua partecipazione si rivelò ininfluente.
Quanto alla Russia, il risultato finale, forse in certo modo sorprendente, fu catastrofico. Seppure quella brillante vittoria avesse impressionato i suoi alleati, l'offensiva Brusilov aveva logorato l'Armata russa, sottraendole i suoi uomini migliori. Alla fine dell'azione, le perdite furono di circa 500000 uomini quasi pari a quelle nemiche. Inoltre, la Russia non poteva garantire le scorte di cibo e armi all'esercito. Fu, in realtà, solo una vampata di dinamismo fianle, che mostrò di cosa fossa capace la Russia se in possesso di un apparato militare più efficiente.
Ormai, il popolo russo si era stancato di quella guerra e, nel Febbraio 1917, le tensioni rivoluzionarie si erano accumulate al punto di paralizzare l'armata.I soldati rifiutavano di obbedire agli ufficiali e disertavano il fronte. I Tedeschi contribuirono a questo processo, rimandando in Russia Lenin e altri rivoluzionari esiliati. Nel novembre 1917, i Bolscevichi erano già saliti al potere e il 16 dicembre proclamarono l'armistizio. Lo zar fu giustiziato e il regime Comunista prese il potere. Cosa ne fu di Brusilov, il più fulgido dei comandanti russi in guerra? Si arruolò nell'Armata Rossa nel 1920, come generale, e contribuì al consolidamento dell'esercito sovietico, ma evitò di lasciarsi coinvolgere nella morsa della guerra civile che seguì."

Tratto da "Le Grandi Battaglie dell'epoca Moderna" di Tim Newark
Pius Augustus
00lunedì 28 agosto 2006 10:41
L'ultimo grande sforzo bellico russo,che salvò l'italia da perdite maggiori in trentino ed esaurì del tutto le forze della russia.
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