LEGGE SUL CONFLITTO DI INTERESSI (E SULLA RAI)

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Pishkuli
00domenica 8 ottobre 2006 05:00
CONFLITTO DI INTERESSI:

UNA LEGGE RIGOROSA SUBITO!

Sono passati ormai cinque mesi dalle elezioni politiche e manca ancora una legge sul conflitto d´interessi.
Usciamo, sia pure per una manciata di voti, dall´esperienza del governo Berlusconi: un monumento vivente al conflitto d´interessi. Ora occorre senza indugio fare in modo che quell´esperienza sia irripetibile e tutelare la normalità istituzionale secondo canoni applicati in tutte le democrazia più evolute.
La regolamentazione dei conflitti di interesse è infatti parte integrante di ogni ordinamento democratico e tutela un principio fondamentale della democrazia rappresentativa: la garanzia di assoluta imparzialità nell´esercizio delle funzioni di governo, a qualsiasi livello esse siano esercitate. Chiunque svolga una funzione pubblica non può avere interessi personali in contrasto con l´interesse generale.
Sotto questo profilo l´Italia repubblicana non ha dato mai segnali di rigore, e la nostra società appare come una vera selva di conflitti d´interesse. A maggior ragione è necessario un provvedimento che interrompa questo costume. Molti politici dell´Unione ripetono che la legge non può essere punitiva verso Berlusconi. Ma una legge che non impedisca a un monopolista televisivo di esercitare ruoli di governo -e di stabilire, come ha già fatto, leggi a proprio vantaggio- perché dovrebbe essere rispettata da chi ha conflitti d´interesse infinitamente minori?
La legge deve valere per tutti e quindi anche per il caso più clamoroso.
CHIEDIAMO:

una legge che disciplini tutti i conflitti d´interesse e quindi tocchi tutte le funzioni di governo, non solo nello stato ma anche in regioni, province e comuni. La proposta di legge dell´Unione, a firma Franceschini, Migliore, Donati e altri presentata il 7 luglio 2006, non rappresenta a nostro giudizio una risposta adeguata.
una legge che cancelli in modo radicale il sistema del duopolio televisivo (Rai e Mediaset) promuovendo una pluralità di soggetti privati nel segno di una vera concorrenza, e ricostruisca la Rai come autentico servizio pubblico, libero dalla lottizzazione dei partiti.
una legge che stabilisca in modo inequivocabile l´ineleggibilità dei detentori di mezzi di comunicazione o in subordine la loro incompatibilità, che però deve essere assoluta e incondizionata, con qualsiasi ruolo di governo. Il principio guida è inconfutabile: chi esercita un mandato pubblico per volontà dei cittadini elettori non può possedere o controllare strumenti decisivi per orientare in qualsiasi modo e a qualsiasi fine la volontà popolare.
L´abrogazione di tutte le leggi ad personam.
Il governo Prodi appare oggi assorbito e impegnato nell´unico compito del risanamento economico del paese. E da questo punto di vista non esita a chiedere ai cittadini i sacrifici necessari. Ma c´è un risanamento istituzionale che è altrettanto importante e indilazionabile, non richiede costi aggiuntivi, ripristina un principio di legalità che promuove la responsabilità solidale di tutti. Dunque non si può indugiare!
Il confronto su questi temi non può essere limitato alle aule parlamentari, né gli interlocutori principali dell´Unione possono essere proprio coloro che in questi anni si sono resi responsabili delle più vistose manomissioni delle regole democratiche. Chiediamo che attraverso audizioni parlamentari le associazioni della società civile siano ricevute e ascoltate.
I firmatari di questo appello si impegnano a garantire tutta la mobilitazione e la partecipazione necessarie per raggiungere questi obiettivi.
PRIMI FIRMATARI
Francesco (Pancho) Pardi, Dario Fo, Franca Rame, Paolo Rossi, Lidia Ravera.

INVITO TUTTI A FIRMARE: HTTP://petizioni.liberacittadinanza.it
redittatore
00venerdì 26 gennaio 2007 12:33
il conflitto d'interessi è un mestiere
Qui o si risolve il conflitto di interessi o continueremo a prenderlo in quel posto” (Beppe Grillo).

Eravamo rimasti a Piero Fassino che il 5 marzo 2006 dichiarava che risolvere il conflitto d'interessi non è prioritario perchè "Non dà più lavoro a nessuno".
Eravamo rimasti allo psiconano che prometteva di risolvere il problema in cento giorni, benché "solo il sette per cento degli italiani sono interessati al problema". Una decina d'anni dopo si fece votare da un parlamento su misura la spudorata legge Frattini (dal nome del fedelissimo premiato con un posticino alla Commissione Europea) che dichiara incompatibile Confalonieri e non lui.
Ora è arrivata fresca fresca la proposta Franceschini (sempre in 'ini' finiscono)con la quale l'Unione ci fa credere di affrontare il problema. Va detto subito. Prima che la legge arrivi nelle aule parlamentari: è più ridicola della Frattini:

- si occupa solo delle eventuali incompatibilità dei membri del governo
- non prevede l'ineleggibilità per chi controlla mezzi di comunicazione

Hanno gli occhiali dipinti di partito democratico rosè i nostri dipendenti. Fingono di non vedere che il conflitto di interessi è la malattia mortale della democrazia. Un problema di libertà economica. Tutto il Sistema è in conflitto di interessi: banche, pubbliche amministrazioni, università, informazione, mercato dei farmaci, calcio, Autorità di garanzia, cooperative, partiti.
Il cittadino non conta. Contano solo i furbi: si scrivono le leggi, si eleggono in parlamento, si approvano bilanci falsi, si nominano tra loro a incarichi ben pagati, sono controllati e controllori. I nostri dipendenti vivono di conflitto d'interessi, un modo garbato per definire la corruzione.
Un recente saggio di Elio Veltri e Francesco Paola (Il Governo dei conflitti, Longanesi Editore) ci conferma la malattia e le conseguenze del virus.


dal blog del grillo
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