Le prove musicali per la valutazione
L'attenta valutazione delle capacità musicali e la loro relazione con gli altri aspetti alterati della comunicazione offrono un importante contributo agli studi neurologici, riguardanti la localizzazione e l'estensione delle lesioni, permettendo di compiere precise scelte terapeutiche per un'efficace riabilitazione linguistica. Prima di iniziare si valuta il "fare musica" del paziente: imparare una canzone, suonare uno strumento, improvvisare, canticchiare un'opera, rilassarsi ascoltando musica, mantenere il ritmo, distinguere l'altezza, sono solo alcune delle prove sottoposte ad analisi. Per la relazione fra canto e linguaggio, è importante osservare se e come canta il paziente e se l'eventuali difficoltà siano dovute ad un problema motorio, di memoria o a una disfunzione sensoriale.
Le prove sono così articolate:
prova di valutazione ritmica: comprende una prova per valutare le capacità del paziente di adeguarsi a ritmi esterni, di riprodurre schemi ritmici dotati di una struttura musicale, ossia che abbiano una distribuzione regolare di tempi forti e deboli, e infine di ripetere il ritmo delle canzoni proposte nella sezione sulla valutazione del canto.
prova di valutazione canora: nel valutare il canto del paziente si prendono in considerazione aspetti distinti tra i quali la sua capacità di iniziare il canto in forma volontaria o su richiesta del terapeuta. Si valuta, inoltre, se la sua eventuale incapacità è dovuta a un problema relativo alla memoria, ad aspetti motori o ad aspetti connessi a una disfunzione sensoriale. Si osserva se è capace di cantare con i versi, se presenta certe alterazioni e in quale misura, e fino a che punto può tenere separati i versi dalla melodia.
prova di discriminazione uditiva: durante la valutazione si propone la discriminazione uditiva di suoni prodotti da un'enorme varietà di fonti sonore e la loro associazione con una serie di immagini. Questi comprendono i suoni prodotti con il proprio corpo, i rumori e i suoni dell'ambiente circostante, i rumori della natura, i suoni di strumenti musicali, la sovrapposizione di più suoni, la memoria uditiva (ricordare una sequenza di tre suoni) e l'interpretazione di avvenimenti registrati in forma sonora ( per esempio, quando si apre una bottiglia e se ne serve il contenuto). Si valuta anche la percezione del linguaggio musicale: vari livelli d'intensità, durata, timbro, altezza, senso degli intervalli.
Riassumendo si può dire che queste prove di valutazione cercano di abbracciare, oltre agli aspetti connessi alla storia sonora del paziente, anche quelli ricettivi ed espressivi connessi all'ambito ritmico, melodico e canoro.
Il contenuto delle prove di valutazione è di enorme importanza poiché si può scoprire che non tutte le sue funzioni sono alterate: alcuni pazienti, che riescono a percepire e comparare altezze, intensità, durate e timbri, distinguere i rumori dai suoni con altezze definita, non riconoscono e non distinguono una canzone da una composizione musicale. Il messaggio musicale non viene decodificato, ma percepito come un frastuono senza grandi variazioni, indipendentemente dalle informazioni musicali che contiene. Il riconoscimento della propria voce parlata mostra una capacità ricettiva, senza tuttavia mostrare la capacità di decodificare il messaggio vocale.
Una volta effettuata la valutazione si elabora un progetto terapeutico individuale o di gruppo, di portata limitata, da modificarsi a seconda delle necessità del paziente.