Manaudou 'adieu', il declino della star francese

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il rat-man
00martedì 12 agosto 2008 14:41

La più bella e più fotografata, la più ricercata da sponsor e ammiratori, ma anche la più brava. Sembra una vita fa quando Laure Manaudou era il nuoto al femminile, l'alter ego rosa di Michael Phelps, l'enfant prodige: il tempo delle mele è finito per la campionessa francese, donna-copertina per due stagioni, tra record del mondo e capricci da diva, ora appena il ricordo appannato di quella che fu. Dopo l'umiliazione subita con l'ultimo posto nei 400 stile libero, la gara in cui quattro anni fa ancora non maggiorenne vinse l'oro, la Marianna della vasca è costretta a ingoiare un altro boccone amaro, con il settimo posto nei 100 dorso. "Sono affranta, mi chiedo se vale la pena continuare a nuotare" ha detto la ventiduenne scappando via dalla piscina. Sono lontani i tempi in cui il circo mediatico era tutto per lei, quando le zone miste delle piscine di tutto il mondo avevano corner dedicati solo alla principessa transalpina. Per i record inanellati, le medaglie conquistate, con numeri da capogiro: 3 olimpiche, di cui una d'oro, sei mondiali e 13 europee. Ma molto per le sue burrascose storie d'amore: prima fra tutte quella con il siciliano dell'Italnuoto, Luca Marin. Love story a distanza, alimentata da 500 sms quotidiani, peluche a grandezza d'uomo, fughe rocambolesche, ma finita male, con tanto di veleni, anello sbattuto in faccia e un altro nuotatore, stavolta compagno di nazionale, tra le cui braccia buttarsi. Una vita all'insegna del troppo e presto, una parabola che ricorda quella di un'altra baby prodigio della piscina, bella e irrequieta, Franziska van Almsick, capace di partecipare a soli 14 anni alla sua prima Olimpiade, esplodere a suon di record e ori, per poi tramontare prima del tempo. "Non ho più voglia di nuotare - ripete quasi choccata Laure Manaudou - in questo momento sono contenta di avere il sostegno della mia famiglia, che crede in me. E' la cosa che mi incoraggia, sul futuro vedremo. Ma è difficile gareggiare e arrivare settima o ottava". A Pechino la francese ha ancora una gara individuale da fare: i 200 dorso, specialità in cui ha vinto il titolo europeo lo scorso marzo a Eindhoven. Ma dopo l'ennesimo flop potrebbe anche decidere di non presentarsi e chiudere qui il brutto passaggio a Pechino.Il suo allenatore, Lionel Horter, è convinto che resterà a gareggiare: "Non ho alcuna informazione che mi faccia pensare il contrario, è una ragazza in difficoltà, ma aspettiamo prima di parlare". Che sia adieu oppure no, la regina ora è senza corona: sulla testa solo un asciugamano bianco, tirato giù fino agli occhi. A coprire le lacrime, a cancellare i ricordi.



franzosa che non è altro, se dovesse ritirarsi sentiremo la mancanza del suo "parco giochi" (Caressa docet [SM=x967718] ) [SM=g27828]
rock 85
00lunedì 25 agosto 2008 13:39
è la più figa però..la filippi è un cesso al confronto
nick the quick
00giovedì 11 settembre 2008 12:46
Re:
rock 85, 25/08/2008 13.39:

è la più figa però..la filippi è un cesso al confronto


per me è un bel tipino, ma non la definirei proprio figa




rock 85
00sabato 20 settembre 2008 02:35
Re: Re:
nick the quick, 11/09/2008 12.46:


per me è un bel tipino, ma non la definirei proprio figa






rispetto alle altre

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