Riporto un articolo apparso sulle colonne de "La Provincia". L'autore è l'attuale ministro della difesa. L'oggetto è l'utilità della flat tax, la tassa ad aliquota unica. Vorrei sapere che cosa ne pensate. Mi piacerebbe che questa discussione fosse economica più che politica, anche se il titolo suggerisce il contrario
MENO TASSE SI PUÒ
già tanti i paesi a una sola aliquota
di Antonio Martino
"Il mio amico Alvin Rabushka della Hoover Institution di Stanford,
California, da oltre un quarto di secolo si batte a favore
della "flat tax", un sistema di imposizione basato su un'unica
aliquota, che sostituisca il sistema prevalente in moltissimi Paesi,
fra cui il suo ed il nostro, imperniato su una pluralità di aliquote
e di scaglioni di reddito.
La sua proposta, che su mio invito Alvin ha avuto occasione di
illustrare anche all'università La Sapienza» di Roma all'inizio degli
anni Ottanta, negli stati Uniti è stata ampiamente discussa ma non è
stata adottata nemmeno come punto programmatico dai principali leader
politici. Ciò non significa affatto che non abbia avuto successo. In
un editoriale pubblicato da The Wall Street Journal» (12 gennaio),
Alvin fa il punto della situazione; la questione merita, credo,
di essere menzionata. Il successo dell'idea è stato notevole specie
nei Paesi dell'Europa centrale e orientale. Il primo Paese ad
adottare la "flat tax" è stato l'Estonia nel 1994, inizialmente con
un'aliquota del 26%, ridotta quest'anno al 24%, con l'intenzione di
ridurla ulteriormente al 20% nel 2007. Poi è stata la volta, nel
1995, della Lituania, con un'unica aliquota del 25%. La storia più
clamorosa è quella della Federazione Russa che, nel 2000, ha
sostituito il sistema a tre scaglioni (con aliquote che arrivavano al
30%) con una "flat tax" del 13%. I risultati, in Russia come negli
altri Paesi, sono stati clamorosi: un notevole aumento di entrate per
l'erario (in soli quattro anni sono
raddoppiate), la diminuzione dell'economia sommersa, dell'elusione e
dell'erosione (metodi legali per evitare di pagare imposte). Nel 2003
la Serbia ha adottato un'aliquota unica del 14% sia sul reddito delle
persone fisiche sia su quello delle società, ed è intenzionata a
ridurre ulteriormente l'aliquota.
Nel 2004 l'Ucraina ha copiato il modello russo con una "flat tax" del
13%, che costituisce ben cinque scaglioni con aliquote che andavano
dal 10% al 40%. Sempre nel 2004, la Slovacchia ha adottato
un'aliquota unica del 19% sia sui redditi individuali sia su quelli
societari, sostituendo cinque aliquote sui redditi personali (dal 10%
al 38%) ed una su quelli societari (del 25%). In Georgia, il
presidente Saakashvili, cinque giorni dopo la sua investitura, ha
annunciato la sua intenzione di adottare un sistema di "flat tax"; il
22 dicembre scorso, il Parlamento georgiano ha approvato, con 107
voti a favore e 11 contrari, un'aliquota unica sui redditi
individuali del 12%, al posto delle quattro esistenti (che andavano
dal 12% al 20%). Il neoeletto presidente rumeno Basescu, come aveva
promesso in campagna elettorale, ha introdotto un'aliquota unica del
16% sui redditi individuali e societari al posto di un complesso
sistema di cinque aliquote (dal 18% al 40%) sui redditi individuali e
del 25% su quelli societari. Infine, i partiti di opposizione in
altri Paesi dell'Europa orientale, come la Polonia e la Repubblica
ceca, sostengono l'adozione di un'unica aliquota del 15%. E nel resto
del mondo? La Cina sta contemplando di introdurre il sistema
proporzionale, ha invitato Alvin Rabushka ad illustrarlo al ministero
delle Finanze e ha tradotto in cinese il suo libro dedicato
all'argomento. In Finlandia, uno dei leader dell'opposizione basa la
sua campagna elettorale sulla promessa di passare all'aliquota unica.
In Spagna, il governo socialista (!) di Zapatero sta studiando
l'introduzione di un'unica aliquota, che è raccomandata dai suoi
consiglieri economici. Persino il governo socialista (!) tedesco
studia la possibilità di fare lo stesso: un gruppo di 29 esperti del
ministero delle Finanze ha proposto l'introduzione di un'unica
aliquota del 30% su tutti i redditi, al posto dell'attuale sistema
che prevede un'aliquota massima del 45% sui redditi personali e una
societaria del 38,3%. I benefici attesi dalla riforma sono la
semplificazione del sistema impositivo, con vantaggi enormi per i
contribuenti, la riduzione delle forme legali di "renitenza" al
pagamento delle imposte (elusione ed erosione), l'aumento del gettito
per l'erario, e il corretto funzionamento degli incentivi al lavoro,
al risparmio, all'investimento, con conseguente stimolo alla crescita
economica. Questi vantaggi si sono già realizzati nei Paesi dove
la "flat tax" è stata introdotta, il che spiega la sua diffusione in
tanti altri Paesi. Ad essere in controtendenza rispetto a quanto
accade nel mondo, non è chi vuole la riforma fiscale e meno tasse per
tutti», ma quanti al quel programma sanno opporre scherno e disprezzo
ma nessuna proposta alternativa."
Antonio Martino, ministro della Difesa
Tratto dalla "Provincia" del 21/1/2005