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Che cos'è la filosofia?

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    Fabiosofo
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    preistoria
    00 28/05/2005 16:39
    Prima di iniziare a discutere sulle teorie filosofiche è bene porsi la "domanda prima" per chi deve filosofare:Cos'è la filosofia?
    Domanda quanto mai complessa,multivalente. In realtà,non esiste una definizione di "filosofia". Ciò perchè i vari pensatori,di volta in volta,hanno assegnato un significato e un ruolo soggettivo al sapere per eccellenza.
    Etimologicamente il termine filosofia deriva dai termini greci "philos" (amico,amore) e sophìa (sapienza,saggezza).
    Il filosofo si pone quindi come amico della sapienza,come colui che ama la saggezza.
    In verità il primo a usare il termine "filosofo" fu Pitagora,proprio per caratterizzare la sua ricerca disinteressata del sapere,ovvero di quella ricerca del "sapere per il sapere",come dirà Aristotele re-sottolineando il carattere contemplativo e disinteressato di tale ricerca verso il Sapere.
    C'è chi invece,come Eraclito, ha concepito la filosofia come un sapere "aristocratico",nobile,contrapposto al volgo,alla mentalità comune del demos .
    I primi filosofi furono,più esattamente,cosmologi. Essi volevano scoprire quale fosse l'archè,il principio da cui tutto si è originato e viene mantenuto in vita. L'archè viene concepito sia come forza generatrice che come materia di cui le cose son fatte,e insieme di legge che le governa. Tale realtà unica ed eterna è alla base di ciò che esiste,di cui la molteplicità delle cose è semplice manifestazione.
    Fu dunque al principio delle cose e alla legge che le governa che si interessano i primi filosofi. Si potrebbero individuare 3 periodi della filos. antica,caratterizzati da diverse esigenze teoriche:
    1)Il periodo cosmologico,di cui s'è già detto.
    2 Il periodo Antropologico,che vede in Socrate il suo massimo esponente,si interroga sul problema dell'uomo in quanto tale.
    3)Il periodo Ontologico,di cui Platone e Aristotele sono i massimi rappresentanti,è caratterizzato dal problema della realtà in generale nei suoi rapporti con l'uomo. Esso rappresenta quindi la sintesi dei 2 precedenti periodi
    4) Il periodo etico,nel quale nascono l'epicureismo,lo scetticismo,lo stoicismo e l'eclettismo romano.
    5)Il periodo religioso,caratterizzato dai Neoplatonici,che vedevano nel problema del ricongiungimento dell'uomo con l'Uno il problema maggiore.
    Fondamentalmente della filosofia si possono rintracciare dei caratteri originari e immutabili che la caratterizzano nel suo status ontologico:
    A) La filosofia si distacca dal mithos e fa del logos,il pensiero critico-razionale,lo strumento di conoscenza universale.
    B) La filosofia si caratterizza come sapere dei "fondamenti",è quindi la scienza prima che studia il comune fondamento delle altre scienze.
    C)Essa dovrebbe essere(dico dovrebbe perchè la storia della filosofia insegna che ciò che sto per dire non si è sempre verificato,vd Sofisti)un sapere avulso e disinteressato rispetto a fini pratici.(Anche se la cosiddetta "filosofia pratica",l'etica,ha una valenza "pratica".). In ogni caso,la filosofia va intesa nel modo "classico" alla maniera Aristotelica,come sapere per il sapere avulso da interessi pratico-economici.(da cui la polemica di Platone e Aristotele verso i sofisti,ritenuti "prostituti" della cultura).

    Sapere Aude!
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    Suppiluliumas
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    preistoria
    00 28/05/2005 18:37
    Correggimi se sbaglio.
    Aristotele, per esempio, disse che il filosofo ai giochi di Olimpia non era ne l'atleta che giocava, ne il mercante che faceva affari, ne il tifoso che tifava, ma colui che messo in disparte osservava il tutto.


    Sapiente è soltanto chi sa di non sapere.
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    Fabiosofo
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    preistoria
    00 28/05/2005 19:05
    La vita come festa di Olimpia
    Secondo gli storiografi,anche questa bella metafora della vita e dei diversi modi di viverla è attribuita a Pitagora:Egli paragonava la vita appunto alle feste di Olimpia,nelle quali i mercanti sono coloro che cercano l'affare,gli atleti il cercar di vincere la gara e i tifosi il divertimento:c'erano però alcuni che erano lì solo per VEDERE ciò che accadeva:i filosofi. Anche questa bella metafora esprime l'atteggiamento contemplativo e disinteressato del filosofo di fronte all'irrequietezza degli uomini "comuni",tutti presi da fini volgari,quali i soldi,la vana gloria e il divertissement.
    L'accento posto poi sul "vedere" denota il carattere osservativo del pensatore.
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    Suppiluliumas
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    00 28/05/2005 19:35
    Grazie delle correzioni.
    Il filosofo è colui che osserva ciò che lo circonda (nei presofisti la natura, dai sofisti l'uomo) e lo commenta.

    [Modificato da Suppiluliumas 28/05/2005 19.36]



    Sapiente è soltanto chi sa di non sapere.
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    00 29/05/2005 11:24
    Re: La vita come festa di Olimpia

    Scritto da: Fabiosofo 28/05/2005 19.05
    Secondo gli storiografi,anche questa bella metafora della vita e dei diversi modi di viverla è attribuita a Pitagora:Egli paragonava la vita appunto alle feste di Olimpia,nelle quali i mercanti sono coloro che cercano l'affare,gli atleti il cercar di vincere la gara e i tifosi il divertimento:c'erano però alcuni che erano lì solo per VEDERE ciò che accadeva:i filosofi. Anche questa bella metafora esprime l'atteggiamento contemplativo e disinteressato del filosofo di fronte all'irrequietezza degli uomini "comuni",tutti presi da fini volgari,quali i soldi,la vana gloria e il divertissement.
    L'accento posto poi sul "vedere" denota il carattere osservativo del pensatore.




    però mi viene spontanea una domanda

    e colui che non osservava per disinteresse come veniva considerato?
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    00 30/05/2005 11:07
    la filofofia vuol dire (traduzione letterale dall'antico greco):amore per la scienza.
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    00 30/05/2005 11:24
    Re:

    Scritto da: Fenone 30/05/2005 11.07
    la filofofia vuol dire (traduzione letterale dall'antico greco):amore per la scienza.




    penso che la filosofia abbia assunto un carattere completamente differente che dall'antica grecia...
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    00 30/05/2005 11:57
    Re: Re:

    Scritto da: LagiovineItalia 30/05/2005 11.24



    penso che la filosofia abbia assunto un carattere completamente differente che dall'antica grecia...



    non sarei del tutto d'accordo,e' discutibile...,come tutto..
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    00 31/05/2005 00:44
    Re: Re: Re:

    Scritto da: Fenone 30/05/2005 11.57


    non sarei del tutto d'accordo,e' discutibile...,come tutto..




    beh...come è cambiata la visione della storia dall'antichità...sarà cambiata anche la filosofia...
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    00 31/05/2005 08:44
    Re: Re: Re: Re:

    Scritto da: LagiovineItalia 31/05/2005 0.44



    beh...come è cambiata la visione della storia dall'antichità...sarà cambiata anche la filosofia...



    certamente...,ricorda tutto scorre,tutto e' cambiamento (Eraclito-"panta rei"),ma tutto si equilibra.
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    Ionico (g)
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    00 31/05/2005 10:53
    La filosofia va fatta rinascere
    I filosofi di oggi sono una massa informe di presuntuosi che si atteggiano ad esseri onniscienti usando termini difficili...l'opposto dei filosofi greci, che cercavano la verità, e desideravano farla conoscere agli altri con un linguaggio semplice e non artefatto. la tendenza di oggi all'uso smodato di termini altisonanti, ci deriva dall'influenza che l'avvento della scienza, già dal 1700-800, ha esercitato sui filosofi del tempo. questi infatti, di fronte alla razionalità estrema delle scienze che offrivano prove tangibili e concrete, hanno cercato di adottare un linguaggio più specifico, scientifico e tecnico anche in filosofia, tentando vanamente di riconferirle una credibilità ormai perduta agli occhi della gente. Questo è molto triste...specialmente per uno come me che è accanito sostenitore della filosofia... [SM=x278644] [SM=x278681] [SM=x278643]
    Davide Pierantoni
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    Fabiosofo
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    00 31/05/2005 11:42
    Per Davide Pierantoni
    Condivido in parte la tua analisi. Sul fatto che i filosofi di oggi siano "presuntuosi e onniscienti" mi sento di dissentire.
    Ne ho conosciuti molti e non ho mai avuto quest'impressione,anzi,al contrario ho trovato grande disponibilità di chiarimenti ed umiltà.[SM=x278683]
    Proprio il filosofo non può essere accusato di onniscienza,perchè,come Socrate,"sa di non sapere". Al contrario della massa di presuntuosi(quelli veri)che invece sanno poco o nulla e non dubitano mai di queste loro esigue conoscenze.
    Per dirla con Popper:"Il problema di questo mondo è che gli stolti sanno tutto,mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi".
    Sulla questione della semplicità greca,mi trovi d'accordo anche qui solo in parte. La terminologia filosofica era in quei tempi agli albori,ed erano quindi gli stessi filosofi a dover creare ex novo un linguaggio filosofico. E' chiaro che nel momento in cui si crea la terminologia filosofica di base,dalla quale partire,bisogna approfondire e chiarificare il più possibile i concetti che poi le generazioni future riprenderanno e faranno propri.[SM=x278652]
    Se dovessimo pensare che Talete diceva che il principio "era l'acqua"(ma non finisce qui,come diceva Corrado) allora sì la filosofia ci sembrerebbe una pseudo-sapienza elementare,ma il pensiero evolve,si affina,trovando nelle epoche concetti sempre più precisi e onnicomprensivi.
    Del resto Nietzsche amava i presocratici perchè,sosteneva,non avevano ancora vissuto quel passaggio al "logos" responsabile del disagio attuale dell'uomo,e quindi la filosofia presocratica era in questo "dionisiaca",non analitica,meno problematica (non c'erano cioè controtendenze o sviluppi posteriori di un pensiero,non che ciò sia sbagliato,anzi,ma deriva pur sempre da un atteggiamento analitico-critico che tendeva a problematizzare anche laddove in fondo non ce n'era bisogno,laddove cioè un concetto fosse ampiamente comprensibile con l'intuito). I concetti espressi erano in questo senso più "genuini" e comprensibili,piuttosto che extra-razionali e intrinsecamente difficoltosi.
    Per quanto riguarda il discorso sulla scienza,hai commesso un grave errore storico:la filosofia si è trovata costretta a confrontarsi con la nuova scienza(che in quanto tale si pone gli stessi e identici quesiti della filosofia,dando però risposte logico-scientifiche più che concettuali-filosofiche. Tant'è vero che alla fine dell'800 è nata la cosiddetta filosofia analitica che intende la filosofia come indagine scientifica)già nel 500,con Galileo,e non nel 700-800 (quello a cui ti riferisci è forse lo sviluppo di scienze umani quali sociologia e antropologia).
    La filosofia non può ignorare lo sviluppo delle scienze. La filosofia non deve sentirsi "diversa" o "superiore" alla scienza. Ma casomai come affermano i filosofi della modernità deve interpretare i risultati della ricerca scientifica alla luce di riflessioni filosofiche. In realtà la scienza(attuale) nasce nel periodo che Hall fu il primo a definire Scientific Revolution,nella sua opera,alla nascita di Copernico nel 1473.
    E' in questo momento che la scienza si distacca dalla grande madre filosofia per dare risposte alle stesse domande ma con metodi e sviluppi profondamente diversi. Non avrebbe senso che i filosofi legati all'idea di filosofia come sapere unico e unitario si rinchiudessero nella famosa "torre d'avorio" a criticare gli scienziati..[SM=x278674]
    La vera tristezza sta nell'accusare (senza motivo) di eresia geni quali Giordano Bruno o Galileo Galilei,condannandoli semplicemente perchè essi avevano sviluppato un libero pensiero che andasse oltre le costrizioni della chiesa cattolica. Qualcuno li definisce "martiri del pensiero libero".
    E in questo caso c'è davvero da piangere[SM=x278681] [SM=x278688] [SM=x278643]
    Sapere Aude!
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    Fenone
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    preistoria
    00 01/06/2005 16:04
    Quoto Fabiosofo! mi hai preceduto!
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    Antioco III il Grande
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    preistoria
    00 14/02/2006 12:08

    Fabiosofo
    Un caloroso benvenuto a tutti nell'Accademia,e come era scritto all'ingresso di quella platonica..."Non entri chi non è matematico."



    Doh... la Filosofia mi piace un casino, ma in matematica sono una pippa! sono tagliato fuori... [SM=x278631] [SM=x278632] [SM=x278678]
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    snupy
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    preistoria
    00 16/04/2006 16:35
    cosa e' filosofia oggi?
    Oggi la filosofia, intesa come estrema curiosita'verso cio' che c'e', visibile e non, si puo' gestire con piu' liberta'.

    Distinguiamo la filosofia storica, cioe' la storia della filosofia, che e' la base per reperire una certa padronanza del linguaggio, e una conoscenza di cio' che e' gia' stato affrontato e in parte risolto.

    Questa filosofia e' l'inizio di una comprensione e una discussione con capacita' critiche e analitiche, e una conoscenza dei metodi usati in passato.

    Ma non e' la filosofia utile, perche' la filosofia non e' sterile conoscenza, ma e' conoscenza che diventa scienza e poi critica costruttiva e poi gestione della scienza,con un fine etico.

    Attualmente le scienze sono padrone del teatro, seguite dalle tecnologie.
    Ma la gestione di questo sapere non puo' essere solo e meramente politica, perche' la politica non ha solo fini etici, ma spesso utilitaristici e aggressivi.

    Ecco perche' oggi serve ancora l'interesse filosofico.

    Perche' attraverso questo interesse si formano cittadini coscienti e razionalmente capaci di gestire l'immenso potere che abbiamo, anche a livello personale.

    La conoscenza delle scienze e delle tecnologie deve essere mediata e assemblata da una trama, che trova nella riflessione filosofica il suo tessuto ideale, perche razionale e riflessivo.

    L'abitudine alla riflessione sui grandi e piccoli temi che riguardano l'uomo ed il suo mondo, sono il fondamento di una societa' migliore e responsabile, contro la barbarie dell'ignoranza tecnologica.

    L'esplorazione filosofica si immerge nell'infinitamente piccolo e nell'infinitamente grande, cercando il nesso, il legame, il senso di cio' che siamo e del mondo in cui viviamo, e anche oltre.

    Ma si rivolge anche all'uomo, con tutte le scienze umane, di cui la filosofia e' la sintesi e la giustificazione, la critica e la costruzione.

    La riflessione filosofica e' l'apologia del pensiero produttivo, della sintesi razionale, del predominio della mente sugli istinti animali.

    La riflessione filosofica e' l'Uomo che accetta il suo destino di animale intelligente e mette a frutto l'unica differenza che lo eleva a Dio del mondo, in tutta la sua umilta' e fragilita'.

    Oscar
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    Duca Conte Barambani
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    00 30/08/2007 22:10
    La definizione di filosofia che preferisco l'ha formulata Nietzche

    "la filosofia è un gesto difensivo,che attraverso l'invenzione teorica di un mondo ideale,più vero e oggettivo di quello apparente,oppone strutture e valori stabili al caos della vita"

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    Il mio unico timore è quello di non essere frainteso-Wilde
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    00 12/09/2007 14:09
    non esiste una definizione di filosofia, del momento che il vero assoluto non esiste la filosofia può essere tutto e niente al tempo stesso. io la vedo come una disciplina strattamente legata alla scienza che si occupa dell'analisi dei dati oggettivi (che i più accettano), la filosofia li interpreta per migliorarli e collegarli con gli altri campi del sapere, la filosofia è come una rete invisibile che li collega tutti.
    vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare

    ora il mondo intero é sul bordo del baratro. Tutti i progressisti gli intellettuali e i sapientoni....tutt'a un tratto non sanno più che cosa dire. la lorduria accumulata per tutti i delitti salirà e tutte le puttane e i politici grideranno...."salvaci!" e io dall'alto sussurrerò "no"

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