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Sondaggio: quale Comunismo?

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    Pertinax
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    Vuoi morire...
    00 03/07/2006 21:14
    il primo sondaggio della sezione [SM=x751525]

    quale tra le scuole politiche del secolo passato si puo definire regina? quale esperienza secondo voi ha prodotto le migliori conquiste verso la trasformazione della res publica in res communis?

    MARXISMO



    Dottrina filosofico-politica elaborata a partire dagli scritti di Karl Marx e strettamente intrecciata alle realizzazioni pratiche compiute in suo nome, a cominciare dai movimenti politici a essi ispirati, dalle rivoluzioni socialiste e dagli stati che nacquero in seguito a quelle rivoluzioni. Eric J. Hobsbawm ne propose una periodizzazione in cinque fasi: le origini (1848-1850); la maturazione del pensiero di Marx, la nascita della prima Internazionale, fino alla morte dello stesso Marx (1850-1883); la seconda Internazionale (1883-1914); dal naufragio della seconda Internazionale a quello del Cominform (1914-1949); il marxismo contemporaneo (dal 1949 in poi). All'interno di quest'ultima fase, una data significativa fu il 1956, che segnò l'abbandono formale del marxismo stalinista da parte della maggioranza dei partiti comunisti.

    RIVOLUZIONARI E RIFORMISTI. Marx aveva lasciato un'opera incompiuta e dunque aperta, che si fondava tuttavia su alcuni punti essenziali: il concetto della lotta di classe quale motore della storia e insieme conflitto specifico interno al capitalismo; l'analisi del modo di produzione capitalistico, caratterizzato dalla separazione dei produttori dai mezzi di produzione; la teoria della classe operaia come classe "generale", capace di legare la propria emancipazione all'emancipazione dell'umanità tutta in una società senza classi. In ombra, oppure affrontati solo in parte e con formulazioni non univoche, restavano numerosi problemi, a cominciare dalla teoria dell'organizzazione e del partito della classe operaia, al problema dello stato, alla questione agraria (nonostante gli spunti che, a quest'ultimo riguardo, potevano essere ricavati dal terzo libro del Capitale). Su questi temi, in particolare, si misurò la riflessione successiva dei marxisti. Quanto al suo nesso con il movimento operaio organizzato, Georges Haupt fece notare che il marxismo, termine usato dapprima con connotazioni negative dagli avversari politici di Marx, assunse un significato positivo alla fine degli anni settanta dell'Ottocento, mescolandosi tuttavia con altri influssi politico-ideologici: solo nel corso degli anni ottanta, all'interno della socialdemocrazia tedesca, si operò una distinzione netta fra la scuola marxista e il "socialismo eclettico" del decennio precedente. Fu Karl Kautsky il principale costruttore di una scuola marxista lanciata alla conquista dell'egemonia politico-ideologica nel partito tedesco: sulla "Neue Zeit", cui assicurò la collaborazione significativa di F. Engels, sviluppò una concezione del marxismo come dottrina politica del partito del proletariato e insieme come scienza in generale e come socialismo scientifico in particolare. A Kautsky risale il parallelismo tra il darwinismo come scienza della natura e il marxismo come scienza della società, caratterizzata dalla concezione materialistica della storia. Nel corso della crisi revisionista d'inizio secolo, che vide l'ortodosso Kautsky contrapporsi al revisionista Eduard Bernstein, il marxismo divenne un'ideologia universale e un sapere totalizzante, visto al tempo stesso come metodo, come visione del mondo e come programma d'azione (Haupt); ma, al tempo stesso, l'accettazione diffusa del marxismo nel movimento socialista ne propose versioni diverse, dando luogo a più marxismi. La complessità della riflessione marxiana consentì letture divergenti sia dal punto di vista teorico che politico. In ambito tedesco, Rosa Luxemburg sviluppò un'analisi dell'accumulazione del capitale centrata sul tema dello sviluppo ineguale e sulle sue potenzialità rivoluzionarie ed elaborò un'ipotesi di democrazia consiliare di stampo libertario. In Russia, il marxismo subì forme di contaminazione con la tradizione populista, si irrigidì nell'ortodossia di Georgji Plechanov, venne usato dai cosiddetti marxisti legali come strumento di europeizzazione e, con la rivoluzione del 1905, si divise tra menscevichi e bolscevichi, tra i quali emerse la figura dominante di Lenin. Intellettuali come Antonio Labriola in Italia e Georges Sorel in Francia ne mediarono la diffusione nei paesi rispettivi. La guerra del 1914 e la rivoluzione d'ottobre nel 1917 provocarono infine una rottura drastica nella tradizione marxista, dividendo, nel dopoguerra, socialisti da comunisti, evoluzionisti da rivoluzionari, seguaci del metodo democratico da critici radicali dello stato borghese.

    LENINISMO

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    Corrente politica fondata sull'interpretazione teorico-pratica del marxismo operata da Lenin. Ebbe larga diffusione nel movimento operaio internazionale e divenne un punto di riferimento ideologico per tutti i partiti comunisti della terza Internazionale. Il leninismo riteneva necessario un arricchimento dell'opera di Marx: non si trattava più di chiarire, nell'epoca delle rivoluzioni borghesi, l'interesse specifico della classe operaia dotando il proletariato di proprie organizzazioni politiche, bensì di guidare gli operai come classe alla presa del potere, chiarendo i modi e le possibilità di attuazione della rivoluzione politica. Lenin affrontò quest'esigenza, che esaltava il primato del governo politico sui processi economico-sociali, elaborando un insieme di strumenti ideologico-organizzativi utili a rovesciare la "naturale" parzialità politica della lotta di classe tra borghesia e proletariato. La storia attesta - scriveva Lenin in Che fare? (1902) - che la classe operaia con le sue forze è solamente in grado di elaborare una coscienza tradeunionistica. (...) La coscienza politica di classe può essere portata all'operaio solo dall'esterno. Questo principio fondante del leninismo, in cui si leggono le influenze del populismo russo e del giacobinismo europeo, venne poi articolato nel corso delle vicende che portarono alla rivoluzione russa. È così che il leninismo assunse una precisa fisionomia. In primo luogo con l'analisi dell'imperialismo come fase ultima (suprema) del capitalismo, che culmina nella guerra; una fase che doveva chiudere la parabola del potere borghese e aprire la strada alla rivoluzione proletaria e all'instaurazione del socialismo. In secondo luogo con una critica dello stato borghese, per la cui abolizione si reputavano necessari una rottura violenta e il periodo di transizione della dittatura proletaria. Il partito rivoluzionario apparve lo strumento principale in grado di guidare e governare la crisi e il passaggio da un sistema all'altro. Dopo la morte di Lenin il leninismo fu sottoposto a revisione e imbalsamato in una sorta di "catechismo" della rivoluzione e del socialismo a opera di Stalin

    MARXISMO-LENINISMO



    Dottrina politica adottata dalla terza Internazionale dopo la morte di Lenin. Secondo tale dottrina questi aveva offerto il corretto sviluppo rivoluzionario dell'opera di Marx; veniva così stabilita una continuità coerente tra i due pensatori comunisti, proponendo una concezione del mondo e dell'agire politico di cui il pensiero di Marx costituiva la premessa teorica e l'opera di Lenin l'attuazione pratica. Quest'interpretazione divenne sotto Stalin un dogma che negava dignità politica a ogni altra concezione o a ogni interpretazione critica, in particolare su Lenin e sull'Urss. Il richiamo al marxismo-leninismo divenne un potente antidoto con cui la dirigenza sovietica combatté ogni pensiero eterodosso e nel nome del quale rafforzò il proprio primato e il proprio ruolo di partito guida del movimento comunista internazionale. In seguito, ai principi del marxismo-leninismo si appellarono tutte le tendenze che combattevano ogni riconsiderazione "revisionista" dell'esperienza marxista e che si opponevano alle ipotesi di collaborazione politica con la socialdemocrazia o la sinistra non comunista.


    TROZKISMO



    Corrente di pensiero e movimento politico internazionale ispirati alle teorie di Trockij. Coagulò alcune correnti dissidenti del movimento comunista internazionale e, dopo la definitiva affermazione della direzione staliniana nell'Urss e nella terza Internazionale alla fine degli anni venti del Novecento, il movimento si distinse soprattutto per la critica della teoria del socialismo in un solo paese e dell'esasperato centralismo democratico stalinista. I trozkisti consideravano il proletariato industriale la sola classe rivoluzionaria (ritenendo secondaria l'alleanza con i ceti rurali) e, insistendo sulla teoria della rivoluzione permanente, consideravano il raggiunto potere socialista in Urss non un fine ma un mezzo per promuovere la rivoluzione in tutto il mondo industrializzato. Attorno a queste ipotesi venne fondata, per iniziativa dello stesso Trockji nel 1938 a Parigi, la Quarta internazionale, che aspirava a essere il nuovo organismo sovranazionale del movimento comunista. Le organizzazioni di ispirazione trozkista raccolsero tuttavia scarse adesioni nel movimento operaio internazionale, furono duramente combattute dai partiti comunisti ufficiali e perseguitate dai servizi segreti di Stalin. In seguito il trozkismo sopravvisse più come corrente di pensiero che come movimento politico organizzato.

    MAOISMO



    il pensiero filosofico e politico di Mao Tse-tung. Il maoismo, che era uno sviluppo del materialismo dialettico marxista, si caratterizzava per l'accentuazione del valore della pratica e dell'iniziativa trasformatrice dello "spirito" e per l'arricchimento apportato alle articolazioni della dialettica. Da tale impostazione discendevano, in ambito storico, l'affermazione del primato del popolo quale "creatore di storia" e una definizione della società socialista quale sistema in cui permangono la divisione in classi e la lotta di classe. L'abolizione della proprietà privata non implica infatti l'abolizione della divisione del lavoro e delle differenze retributive e il passaggio dal socialismo al comunismo deve avvenire mediante il progressivo superamento delle divisioni tra il popolo e quei dirigenti che tendono a reintrodurre forme di sfruttamento e delle contraddizioni che possono sorgere fra gli interessi del proletariato industriale e quelli dei contadini e della piccola borghesia intellettuale e impiegatizia. In politica economica il principio cardine del maoismo era quello dello "sviluppo graduale", in grado cioè di conciliare le esigenze di accrescimento del benessere dei cittadini con quelle di pianificazione e potenziamento delle strutture produttive. In politica internazionale il maoismo si opponeva alla spartizione del mondo in zone d'influenza tra le superpotenze americana e sovietica, appoggiava le lotte dei popoli per l'indipendenza e sosteneva, in antitesi alla strategia parlamentare e riformista, la via rivoluzionaria al socialismo.

    EUROCOMUNISMO



    Teoria politica alla base dell'alleanza tra i più importanti partiti comunisti dell'Europa occidentale. Il termine, utilizzato per la prima volta dal segretario del Pci Enrico Berlinguer nel 1976, indicava una nuova strategia del movimento comunista occidentale per la ricerca del "socialismo nella libertà". Alle origini di questa scelta c'era la crisi definitiva del ruolo guida dell'Urss per i partiti comunisti e il tentativo di elaborare una "terza via" tra il modello sovietico e l'esperienza socialdemocratica. L'eurocomunismo presentò al suo interno due facce: una liberal-governativa che privilegiava le assemblee elettive e la politica delle alleanze elettorali e un'altra "movimentista" che poneva l'accento sulla costruzione di una "democrazia di massa". Il punto di massimo successo fu raggiunto nel 1977 con la dichiarazione comune tra i partiti comunisti italiano, francese e spagnolo, cui aderirono anche i comunisti inglesi, belgi, svedesi, greci e, al di fuori dei confini europei, giapponesi. Le fallimentari esperienze di sostegno ai governi in Italia (negli anni della "solidarietà nazionale") e in Spagna, la rapida ripresa delle posizioni filosovietiche in Francia (appoggio all'invasione dell'Afghanistan nel 1979) ne provocarono la fine.


    LUXEMBURGHISMO



    in arrivo

    COMUNISMO ANARCHICO



    Contemporaneamente alle dottrine di Marx si era sviluppata tuttavia un'altra forma di dottrina comunista: il comunismo anarchico. L'anarchismo prende le mosse dal pensiero di Pierre-Joseph Proudhon: non tutti i pensatori che si sono definiti anarchici hanno tuttavia adottato un modello di economia comunista (lo stesso Proudhon a un certo punto rivalutò in parte la proprietà privata). La polemica tra Proudhon e Marx fu così violenta che quando il primo pubblicò un volume intitolato Filosofia della Miseria il secondo rispose con il pamphlet Miseria della filosofia. Lo scontro tra anarchici e marxisti divampò all'interno dell'Associazione internazionale dei lavoratori (Prima Internazionale). Tra il 1871 e il 1872 Marx ed Engels riuscirono definitivamente a mettere gli anarchici in minoranza e a farli espellere dall'Internazionale.

    Il più importante teorico anarchico del primo periodo è sicuramente il russo Michail Bakunin che espose la sua dottrina per lo più in Stato e Anarchia. Per Bakunin libertà e eguaglianza erano due obiettivi inscindibili. Lo Stato, con la sua divisione tra governati e governanti, tra chi possiede la cultura e chi esegue il lavoro fisico, era in sé stesso un apparato repressivo e doveva essere dissolto senza il passaggio per una fase intermedia.

    Bakunin individuò gli equivoci e i possibili rischi della nozione di Marx di dittatura del proletariato. Secondo Bakunin il marxismo era l'ideologia di quella che chiamava "élite della classe dominata", avviata a diventare classe dominante a sua volta, e, in particolare, era l'ideologia degli intellettuali sradicati. La conquista del potere da parte dei comunisti marxisti, secondo Bakunin, avrebbe portato non alla libertà ma a una dittatura tecnocratica. Se c'è uno Stato ci deve essere per forza dominio di una classe sull'altra... Che cosa significa che il proletariato deve elevarsi a classe dominante? È possibile che tutto il proletariato si metta alla testa del governo?... I marxisti sono consci di tale contraddizione e si rendono conto che un governo di scienziati sarà effettivamente una dittatura... Essi si consolano con l'idea che tale dominio sarà temporaneo.... La massa del popolo verrà divisa in due armate, quella agricola e quella industriale, poste agli ordini degli ingegneri di Stato che costituiranno la nuova classe politico-scientifica privilegiata. (Michail Bakunin, Stato e Anarchia)

    Il modello proposto da Bakunin era quello di una libera federazione di comuni, regioni e nazioni in cui i mezzi di produzione, collettivizzati, sarebbero stati direttamente nelle mani del popolo tramite un sistema di autogestione.

    Idee simili a quelle di Bakunin furono sviluppate da Pëtr Kropotkin, suo connazionale, scienziato oltre che filosofo. Criticando il darwinismo sociale che fungeva da giustificazione alla competizione capitalistica e all'imperialismo, nel suo saggio Mutual Aid (1902) Kropotkin si propone di dimostrare come tra le specie animali prevalgano la cooperazione e l'armonia. Proprio cooperazione ed armonia, senza necessità di una stratificazione gerarchica, dovrebbero essere i principi dell'organizzazione sociale umana. Kropotkin prende ad esempio le poleis greche, i comuni medievali ed altre esperienze storiche come esempi di società autogestite. L'etica non dovrebbe essere imposta dalle leggi dello Stato ma scaturire spontaneamente dalla comunità. Come Bakunin, Kropotkin si augura la scomparsa dello Stato e l'instaurazione di un comunismo federalista, autogestito e decentrato.


    CASTRISMO



    Regime politico a carattere socialista, affermatosi a Cuba intorno agli anni Sessanta a opera di Fidel Castro: nel primo periodo il movimento concentrò tutta la sua attività nella lotta armata contro la dittatura e, uscito vittorioso dallo scontro, formulò un programma di progresso economico e sociale comprendente la riforma agraria, l'esproprio del latifondo, la nazionalizzazione delle industrie petrolifere, dello zucchero e del tabacco, l'industrializzazione progressiva dell'isola, la lotta contro la disoccupazione e l'analfabetismo. Per la forte opposizione della borghesia interna e per il blocco economico degli Stati Uniti, il movimento dovette rafforzare sul piano interno il regime monopartitico e all'esterno legarsi più strettamente all'Unione Sovietica; riuscì tuttavia a mantenere le proprie caratteristiche autonome, tanto da fornire un concreto modello politico e sociale agli stimoli rivoluzionari dei Paesi latino-americani.



    LO SPAM NON é AMMESSO
    [SM=x751546]

    [Modificato da Pertinax 17/07/2006 16.32]










    non è la terra natale la vera Patria, ma soltanto quella in cui l'Uomo riesce ad esprimere
    il suo animo integrandosi serenamente in una comunita della quale condivide effetti ed idee
    Euripide - Medea




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    cane...sciolto
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    Disilluso
    00 11/07/2006 12:12
    Rivotato, uguale!! [SM=x751532] [SM=x751551]



    Guadagnarsi il pane è davvero faticoso e triste... L'uomo si inventa pietose bugie a proposito del lavoro!!! Ecco un'altra abominevole idolatria, il cane che lecca il bastone...il lavoro!!! L. Blisset da "Q"
    Randagio fra: la Cisalpina



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    Seth Gecko
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    00 13/07/2006 17:09
    oh bè per me il leninismo.
    sicuramente il marxismo è la dottrina più autorevole e quella da cui prendere esempio. però deve essere riadattata alle esigenze che si vanno a trovare volta per volta.









    Non mi sono mai fidato di nessuno, figuriamoci di me stesso.



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    -Kaname-chan
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    Ha bruciato la tessera
    00 09/08/2006 19:57
    Posso votare anche io o vi offendete? [SM=x751545] Cmq il meno peggio è l'Eurocomunismo



    Un naufragio può rovinarti la giornata (Tucidide)

    A Beethoven e Sinatra preferisco l'insalata
    A Vivaldi l'uva passa che mi dà più calorie (F. Battiato)



    (\__/)
    (='.'=)Questo è un Bunny.Ho deciso di aiutarlo nella sua
    (")_(") missione di conquista del mondo. COPIA E INCOLLA NELLA TUA FIRMA PER AIUTARLO NEL SUO INTENTO!!!!!!!!!!XDD

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    00 29/08/2006 22:20
    Ho Votato il Leninismo, seppure sia un Marxista molto radicale il Leninismo è l'espressione, a mio parere migliore, del Pragmatismo Marxista stesso, sicuramente quello che ha portato risultati fra i più importanti.
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    Digialu GT.18
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    Curioso
    00 31/08/2006 09:56
    Leninismo.
    Io ho votato per il leninismo perchè è la teoria che più rispetta il pragmatismo comunista e trovo terribbilmente esatta e geniale la teoria sull'imperilalismo.



    "E la mia anima, fuori da quell'ombra, che ondeggia fluttando sul pavimento, non si solleverà mai più!"
    (Edgar Allan Poe)

    "E' ritrovata!
    Cosa?
    L'eternità!
    E' il mare confuso con il sole"
    (Arthur Rimbaud)
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    Caesar91
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    Ci Crede
    00 18/03/2008 23:48
    marxismo senza ombra di dubbio
  • Hasta_La_Victoria_Siempre
    00 02/04/2008 01:12
    ho votato castrismo anche se il comunismo anarchico mi sembrerebbe la miglior forma, anche se non è concepibile, in nessun paese, costruire una comunità autogestita.
    una federazione di comuni autogestiti dal popolo sarebbe la soluzione a me più gradita, peccato che non sia realizzabile.
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    CA$ARANO
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    00 03/04/2008 20:08
    Castrismo,forma non molto estrema vicinissima al socialismo liberatorio



    "Io non sopporto, non sopporto che il Vaticano abbia vietato i funerali a Piergiorgio Welby, non lo sopporto.

    E invece l'ha permessi a Pinochet, a Franco e a un componente della banda della Magliana.

    Ma ragazzi è giusto così, accanto a Gesù Cristo in croce non c'erano due malati di Sclerosi multipla, c'erano due ladroni"

    -ANDREA RIVERA-
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    ..SpartaK..
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    Interessato
    00 03/08/2008 22:16
    in questo momento sto attraversando una fase di reinterpretazione e attualizzazione personale del marxismo, quindi non mi ritrovo in nessuna delle sue correnti classiche
    ciononostante, una volta contestualizzati tutti sti orientamenti, posso dire che quelli che mi stanno più simpatici sono i trotzkisti