Gli Amici Del Male -un gruppo di matti-

un guanto

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    Marinolandia
    Post: 80
    Registrato il: 19/05/2005
    Utente Junior
    00 22/06/2005 22:10
    è sempre un'emozione,è sempre poesia,non c'è una volta che non mi si stringe il cuore ascoltando queste strofe...
    Il capolavoro del Guanto nacque nel 1878 dalla mano di Max Klinger come ciclo di disegni a penna che qualche anno dopo l'artista decise di incidere ad acquaforte e acquatinta per dar loro una maggiore diffusione. La prima edizione a stampa vide la luce a Berlino nel 1881. Pare che nel ciclo dei disegni l’ordine in sequenza dei fogli non fosse identico a quello poi deciso nella versione a stampa. Questo non fa che confermare l’ambivalenza e l’ambiguità di quelle immagini, che non possono vivere di vita separata, ma nello stesso tempo hanno una concatenazione narrativa non casuale, ma al contempo non obbligata. Uno stratagemma che Klinger decise volontariamente o inconsciamente, per lasciare a se stesso - e a chi osserva - la più ampia libertà alla fantasia creativa, nel sorvegliato abbandono alle alchimie magiche e turbate dei sogni e alle avventure romanzesche dell’immaginazione subliminale...
    ...tutto questo si rispecchia perfettamente nello stile e nella lirica di Francesco De Gregori,le cui strofe sono pura poesia in grado di raggiungere l'unità di più arti, fondendo quella musicale con quella pittorica,narrando un'emozione come solo lui sa fare...




    Un guanto precipitò da una mano desiderata
    a toccare il pavimento del mondo in una pista affollata.
    Un gentiluomo, un infedele lo seguì con lo sguardo.
    E stava quasi per raggiungerlo, ma già troppo in ritardo,
    e stava quasi per raggiungerlo, ma troppo in ritardo.
    Era scomparsa quella mano e tutta la compagnia
    e chissà se era mai esistita.
    Era scomparsa quella mano e restava la nostalgia
    e il guanto e la sua padrona scivolavano via
    e il guanto e la sua padrona pattinavano via.

    Sotto un albero senza fiori si struggeva l'amore amato.
    Il guanto era a pochi passi, irraggiungibile e consumato.
    In quella grande tempesta d'erba, non era estate, nè primavera.
    E non sembrava nemmeno autunno però l'inverno non esisteva.
    E non sembrava nemmeno autunno perchè l'inverno non esisteva.

    Quando un uomo da una piccola barca con un mezzo marinaio
    vide qualcosa biancheggiare.
    Un uomo da una piccola barca, sporgendosi sul mare:
    era il guanto che rischiava di annegare,
    era il guanto che rischiava di affondare.

    Fu un trionfo di conghiglie, un omaggio di fiori
    per il guanto restituito alla banalità dei cuori,
    ad una spiaggia senza sabbia, a una passione intravista
    ad una gabbia senza chiave, ad una stanza senza vista,
    ad una gabbia senza chiave, ad una vita senza vista.

    E intanto milioni di rose rifluivano sul bagnasciuga.
    E chissà se si può capire.
    Che milioni di rose non profumano mica
    se non sono i tuoi fiori a fiorire,
    se i tuoi occhi non mi fanno più dormire.


    Era la notte di quel brutto giorno, i guanti erano sconfinati,
    come l'incubo di un assassino o i desideri dei condannati.
    Dietro al guanto maggiore la luna era crescente
    e piccoli guanti risalivano la corrente
    e piccoli guanti risalivano la corrente.

    Fino al Capo dei sogni e alla riva
    del letto dell'innocente che dormiva.

    Un mostro sconosciuto osservava non osservato
    sopra a un tavolo il guanto incriminato
    sopra al tavolo un guanto immacolato.


    E il guanto fu rapito in una notte d'inchiostro
    da quel mistero chiamato amore
    da quell'amore che sembrava un mostro.
    Inutilmente due nude mani si protesero a trattenerlo.
    Il guanto era già nascosto dove nessuno può più vederlo,
    il guanto era già lontano quanto nessuno può più saperlo.
    Oltre la pista di pattinaggio e le passioni al dì di festa
    e le onde di tutti i mari.
    E il trionfo nella tempesta e le rose nella schiuma.
    Il guanto era volato più alto della luna.
    Il guanto era volato più leggero di una piuma.


    Oltre il luogo e all'azione e al tempo consentito,
    e all'amore e le sue pene.
    Il guanto si era già posato in quel quadro infinito
    dove Psiche e Cupido governano insieme
    dove Psiche e Cupido sorridono insieme.

    [Modificato da Marinolandia 22/06/2005 22.11]

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    gNoLoo
    Post: 50
    Registrato il: 18/05/2005
    Utente Junior
    00 22/06/2005 22:21
    uno spettacolo assoluto
    Una delle poche canzoni a cui riesci a dare un significato diverso a seconda dei momenti, degli stati d'animo....secondo me questa è L'arte.