00 11/08/2005 00:46

NON SOLO CI TRATTANO DA SMEMORATI (VEDI L'ALTRO IERI L'ARTICOLO DI MARCO SU VIOLANTE)
CI CONSIDERANO ANCHE IDIOTI.
MENTRE QUALCUNO CERCA DI CONVINCERCI CHE SOTTO OGNI TUNICA E OGNI VELO SI
NASCONDA UN ORDIGNO ESPLOSIVO, QUALCUN ALTRO PENSA CHE SIAMO PRONTI A BERCI
LA STORIA CHE QUATTRO GIOVANI, MUNITI DI ZAINETTI CON DENTRO BOMBETTE E "PICCOLI
CHIODI", FOSSERO IN GIRO PER UNA SCAMPAGNATA ALTERNATIVA E CHE, AL MASSIMO,
AVREBBERO REALIZZATO UNA SPIRITOSA AZIONE DIMOSTRATIVA:





www.rainews24.rai.it/Notizia.asp?NewsID=56022

Attentati a Londra. Hamdi a Scotland Yard: "Eravamo in 5, uno si è tirato
indietro"
Roma, 9 agosto 2005

"A Londra il 21 luglio scorso eravamo in cinque, ma uno di noi ha desistito,
si è tirato indietro e non ha partecipato all'azione". È quanto ha rivelato
Hamdi Issac ai tre funzionari di Scotland Yard che oggi lo hanno interrogato
per rogatoria nel carcere romano di Regina Coeli.
Issac ha riconosciuto e fatto i nomi dei quattro complici dalle fotografie
mostrate al terrorista etiope dai funzionari inglesi tramite il giudice Domenicomassimo
Miceli.
Il giovane si è mostrato, secondo quanto si è appreso, collaborativo e ha
anche spiegato i ruoli e la partecipazione avuta dai componenti del commando
del fallito attentato del 21 luglio, precisando che alla fine erano stati
in quattro a depositare gli ordigni nei punti prestabiliti della metropolitana
londinese.
Hamdi ha spiegato di aver assistito al confezionamento degli ordigni e che
le bombe "contenevano piccoli chiodi".
Hamdi Issac, di fronte alle immagini che Scotland Yard ha portato oggi a
Roma per sentirlo tramite rogatoria internazionale, ha ammesso che gli uomini
ritratti in foto erano con lui quel giorno. "Quelle persone erano con lui
- ha riferito l'avvocato Antonietta Sonnessa, che assiste il giovane etiope
- in tutto erano in cinque. Hamdi ha confermato di non avere altri contatti"




9 agosto 2005
www.osservatoriosullalegalita.org/05/acom/08ago1/0922gabgbte...

Londra : religioso islamico radicale lascia la Gran Bretagna
di Gabriella Mira Marq

Un religioso islamico radicale, Omar Bakri Mohammed, ha lasciato la Gran
Bretagna, dove risiedeva, per evitare una possibile incriminazione. Era infatti
sotto osservazione da parte di Scotland Yard e della magistratura insieme
ad Abu Izzadeen e Abu Uzair per sospette trame terroristiche.

Abu Izzadeen, nato in Gran Bretagna e portavoce del gruppo al-Ghurabaa (gli
stranieri), ha volutamente evitato di condannare gli attentati del 7 luglio
a Londra, dichiarando alla BBC che si rattava di attivita' dei mujahideen
(combattenti). Abu Uzair, ex membro di al-Muhajiroun, ha detto nella stessa
occasione che gli attacchi dell'11 settembre negli Stati Uniti furono "magnifici".

Bakri ha causato in passato controversie quando affermo' che non avrebbe
informato la polizia qualora fosse venuto a conoscenza di progetti di attacchi
esplosivi al Regno Unito da parte di Musulmani ed ha anche espresso sostegno
agli Islamici che avevano attaccato le truppe britanniche in Afghanistan
e Iraq.

Bakri Mohammed, un religioso del gruppo al-Muhahjiroun nato in Siria, aveva
detto in precedenza che sarebbe potuto ritornare in Libano, di cui e' cittadino
cittandinanza, per evitare accuse "retroattive" in base alle nuove misure
contro il terrorismo previste dal Governo Blair dopo gli attentati di luglio.
Intanto Londra si prepara a mettere al bando 2 gruppi da lui fondati.

L'ex leader di al-Muhahjiroun, Anjam Choudry, ha criticato aspramente in
televisione l'idea dell'incriminazione per istigazione: "Con una mano il
governo dice che abbiamo la liberta' di espressione, ma con l'altra vuole
analizzare i retroscena delle cose che le persone hanno detto, cosi' da poterle
incriminiare penalmente, che e' una contraddizione".

Il portavoce per gli affari interni del partito conservatore Edward Garnier
ha accusato i ministri di confusione e di mandare "segnali misti".

Il procuratore generale Lord Goldsmith ed il direttore della pubblica accusa
Ken Macdonald avevano discusso di possibili azioni legali contro i tre i
tre leader religiosi, tuttavia il revisore delle leggi antiterrorismo britanniche,
Lord Carlile, ha detto di non pensare che fosse appropriato incriminarli.

Non e' stata pertanto presa alcuna decisione, ed il maggior sospettato ha
deciso prudentemente di lasciare il Paese. Le possibili accuse nei suoi confronti
avrebbero potuto infatti implicare una condanna a vita. La pena di morte
per questo crimine e' stata infatti abolita nel 1998.





INES TABUSSO