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CORRIERE DELLA SERA
25 marzo 2006
Locri
La mafia avvelena i campi della coop voluta dal vescovo

LOCRI - Dodicimila piantine di piccoli frutti (circa un ettaro di ribes, lamponi, mirtilli) sono andate distrutte in uno dei terreni coltivati dalla cooperativa agricola «Valle del Bonamico» azienda che si regge sul lavoro di giovani tolti alla manovalanza mafiosa e che è nata nata negli anni scorsi grazie al sostegno del vescovo di Locri, monsignor Giancarlo Bregantini. Qualcuno ha versato liquidi non identificati, ma di sicuro dannosi, nell’autobotte che distribuisce il concime sulle piantine. Danno stimato: più o meno 150 mila euro. Nell’appezzamento di terreno, al confine tra i comuni di San Luca e Casignana, nella Locride, le foglie delle piccole coltivazioni sono improvvisamente ingiallite. Le piante, tutte assieme, hanno dato segnali di sofferenza che hanno insospettito i responsabili della cooperativa. L’ipotesi di un «sabotaggio» è sembrata fin da subito la più verosimile. Anche perché, come rivela Pietro Schirripa, presidente della cooperativa: «Non è la prima volta che si verificano episodi di intimidazione. In passato abbiamo trovato gatti impiccati e messaggi di questo genere. Adesso si passa ad attentati più diretti. È chiaro che c’è qualcuno che ci vuole cacciare».


INES TABUSSO