00 12/06/2009 16:51
MILANO - Un bambino di nove anni e' stato trovato morto, impiccato, ieri pomeriggio con il laccio dei pantaloni della tuta nella sua cameretta a Truccazzano, nell'hinterland milanese. La mattina l'insegnante gli aveva fatto una nota per la scarsa attenzione prestata alle lezioni. L'ipotesi prevalente al vaglio di carabinieri ed inquirenti e' quella del suicidio anche se la preside della scuola frequentata dal bambino ha parlato di una tragica fatalita', di un gioco finito male. Il bambino è stato trovato dalla madre che ha cercato, senza successo, di rianimarlo.

Il piccolo, che frequentava la scuola elementare Fratelli Ferrandi di Truccazzano (Milano), secondo la ricostruzione dei carabinieri, ieri pomeriggio era tornato a casa e aveva fatto vedere la nota dell'insegnante alla mamma. La donna era poi uscita per una commissione, quando il piccolo ha sfilato il laccio di una tuta che si trovava nella sua camera, l'ha legato probabilmente alla finestra e si è impiccato. A trovare il corpo è stata la madre che l'ha subito staccato dal cappio e ha tentato le manovre di rianimazione senza riuscirci. Sotto shock, la donna è stata poi ricoverata. Il bambino, figlio unico, viveva in una villetta nel paese a est di Milano con i genitori, entrambi operai. Tutti sotto shock nella scuola del piccolo dove non riescono a spiegarsi il gesto. Le indagini sono affidate ai carabinieri, il pm Sergio Spadaro ha disposto l'autopsia.

Nuovi elementi potranno forse essere acquisiti dopo aver sentito i compagni di scuola di Andrea e aver riascoltato i genitori che al momento sono straziati dal dolore e poco in grado di ricostruire la vicenda in tutti i più piccoli dettagli. Secondo i carabinieri della Compagnia di Cassano D'Adda (Milano), il bambino si è tolto la vita utilizzando i laccetti dell'elastico di una tuta. Non ha trovato riscontri ufficiali, invece, l'ipotesi di un gioco finito male avanzata in ambienti scolastici. "Non escluderei - ha detto il sindaco, Vittorio Sartirana, che a lungo ha confortato i genitori - che il bambino avesse in mente una qualche forma di gioco. Nel senso che forse nel momento in cui ha deciso di compiere quel gesto non si rendeva ben conto della differenza tra la realtà e la finzione". E' probabile quindi che l'ipotesi di un gioco sia in qualche modo il disperato tentativo di dare una ragione
a una tragedia che lascia sbigottito un intero paese

Secondo Maria Luisa Balconi, la preside dell'Istituto comprensivo di Pozzuolo Martesana da cui dipende anche la scuola Fratelli Ferrandi di Truccazzano pero' la nota presa a scuola non c'entra nulla.

La preside ha incontrato questa mattina i genitori del ragazzo "e anche loro hanno escluso che la nota presa a scuola possa averlo indotto al suicidio: anche il padre mi ha detto che, con tutta probabilità, è stato un gioco finito male". "Ho firmato ieri la sua scheda di valutazione - aggiunge la preside - il ragazzo aveva tutti voti alti e anche la madre mi ha detto che non lo aveva visto particolarmente turbato per la nota, che altro non è che un richiamo scritto. Escludiamo quindi che sia stato un suicidio, l'idea è che abbia sperimentato un gioco finito male".

Saranno comunque sentiti compagni di classe e maestre. A quanto si è saputo, nel corso delle indagini i genitori non avrebbero fatto riferimento a un gioco, come invece ipotizzato dal preside della scuola. Aveva preso una nota a scuola e, sempre a quanto si è saputo, ne aveva prese altre in passato.

Oggi è l'ultimo giorno di scuola e, in serata, era previsto uno spettacolo teatrale delle dieci scuole dell'Istituto comprensorio di Pozzuolo Martesana a cui doveva partecipare anche Andrea. "Doveva fare il pinguino - racconta la preside - e quindi la madre era uscita per comprargli una maglietta bianca. Avevano parlato dello spettacolo e il ragazzo era particolamente contento di farlo, quindi la madre non aveva notato assolutamente nulla che lo turbasse". Secondo una prima ricostruzione riferita dai genitori alla preside, il ragazzo è salito in piedi sul letto, si è poi legato con un laccio alla maniglia del pensile sopra il letto ma é poi probabilmente scivolato senza riuscire più a trovare un appoggio. Al piano superiore della villetta abitano i nonni che però non si sono accorti di nulla. "I genitori sono venuti a scuola - racconta Maria Luisa Balconi - proprio per chiarire che non attribuiscono nessuna colpa agli insegnanti con cui hanno parlato stamattina. Il padre soprattutto è convinto che sia stato un tragico gioco, la madre é davvero sconvolta. Ho pianto con loro e hanno accettato l'aiuto del nostro psicologo che avevo già fatto venire a scuola per i suoi compagni".